Al via i lavori per il restauro e il riallestimento del Museo del Santuario di Santa Venere, dell’ex stabilimento Cirio e della nuova porta di accesso al Parco e al Museo Archeologico di Paestum.
L’ambizioso progetto apre un nuovo capitolo nella storia del patrimonio culturale pestano e si concentra intorno a un’icona della città capaccese, ovvero l’ex fabbrica di pomodori “Cirio” che fu costruita nel 1907, in parte sugli antichi resti di un Santuario dedicato ad Afrodite la cui presenza è ancora oggi ricordata nel toponimo della zona “Santa Venere”.
I lavori appena iniziati si pongono come obiettivo prioritario il ripristino dello stato di conservazione dell’edificio purtroppo in condizioni molto precarie con corpi di fabbrica pericolanti o crollati e la pulizia dell’area esterna da rovi infestanti e vegetazione spontanea. Dopo la necessaria operazione di bonifica da eventuali ordigni bellici, sono in programma la messa in sicurezza e l’allestimento del cantiere in tutto il lotto, l’avvio dei lavori di preparazione delle murature storiche da restaurare, lo smantellamento dei piccoli corpi di fabbrica, la demolizione dei manufatti ammalorati e delle coperture pericolanti. Seguirà poi l’avvio del restauro vero e proprio.
“L’avvio dei lavori all’ex stabilimento Cirio segna l’impegno concreto ad ampliare e ridefinire il complesso del Parco Archeologico di Paestum e Velia e a potenziare il suo rapporto con il territorio – dichiara Tiziana D’Angelo, Direttore del Parco Archeologico – A pochi passi dalla cinta muraria, il Santuario di Santa Venere torna a essere accessibile e soprattutto offre l’opportunità unica di legare armoniosamente il passato più recente e quello antico della città per creare una realtà dinamica, una vera e propria fabbrica in cui costruire nuovi progetti culturali”.
“I lavori in programma porteranno alla creazione di un nuovo luogo della cultura, spazio di conoscenza, apprendimento e ispirazione per le comunità del territorio e per i pubblici provenienti da tutto il mondo – commenta Massimo Osanna, Direttore Generale Musei – Un progetto virtuoso capace di creare valore partendo dalla riqualificazione di un edificio industriale e di un’area archeologica segnata dalla presenza dell’importante Santuario extraurbano dedicato ad Afrodite, scavato e studiato a partire dagli anni ’80 dal grande Maestro Mario Torelli insieme all’Università del Michigan”.
La notizia dell’avvio dei lavori è stata gradita a tutto il mondo della cultura. Non è mancato infatti il commento di Gabriel Zuchtriegel, Direttore Generale del Parco Archeologico di Pompei: “È una grande opportunità per il territorio che lega uno dei Santuari più importanti dell‘antica Poseidonia, quello di Afrodite, alle spalle del complesso e di una forma rara ma non senza confronti, come ha mostrato il compianto Mario Torelli evidenziandone le similitudini con il cosiddetto Heroon di Olimpia, alla Paestum medievale, all‘archeologia industriale, all’arte contemporanea e alla Dieta Mediterranea. Una factory culturale in grado di esprimere tutta la ricchezza dell’eredità della Magna Grecia”.
Il sindaco di Capaccio Paestum Franco Alfieri ci tiene a sottolineare che “i lavori si inseriscono nella stagione di rinascita che la Città di Capaccio Paestum sta vivendo negli ultimi anni. Congratulazioni al Direttore D’Angelo per questo importante risultato conseguito”.
Anche il Responsabile Unico del Procedimento Annamaria Mauro esalta il binomio archeologia classica e archeologia industriale: “Restaurare, valorizzare e aprire al pubblico l’area dell’ex stabilimento Cirio costituisce l’obiettivo primario dell’intervento. L’articolato cantiere mette a sistema, dopo un’approfondita analisi storica e tipologica che ci ha portati a delle scelte mirate di restauro critico, e quindi a tutelare e valorizzare soprattutto ciò che è rimasto del primo nucleo storico della fabbrica del 1910 e dell’ampliamento del 1950, sia a livello spaziale che materico, la realizzazione di un polo culturale strettamente connesso all’area archeologica e al Museo che sarà centro di informazione e di accoglienza per i visitatori e che ospiterà eventi di arte contemporanea, mostre e manifestazioni, depositi visitabili, un auditorium, un centro di studi e ricerca e diversi approfondimenti sul patrimonio immateriale, sulle tradizioni locali e sul paesaggio”.
Il Direttore dei lavori Luigi Di Muccio ritiene che “alla base della trasformazione di questa ex fabbrica c’è la volontà di creare un centro pulsante di conoscenza, ispirazione ed educazione. Un luogo in cui la storia parla, dove le generazioni possono imparare dalle sfide e dalle vittorie del passato. Un luogo in cui l’identità di Santa Venere è celebrata e condivisa. Questi sono i temi e i valori che hanno indirizzato i progettisti e che animano i lavori appena iniziati”.