Si è svolto ieri pomeriggio, presso l’Aula Conferenze nella Certosa di San Lorenzo a Padula, l’incontro formativo “Donne e dignità: Vincere la violenza – difesa processuale e morale”, evento curato dall’Ordine degli Avvocati di Lagonegro, in collaborazione con il Comune di Padula.
A moderare l’incontro Rosy Pepe, presidente Comitato “Se Non Ora Quando-Vallo di Diano”. I saluti affidati a Paolo Imparato, sindaco del Comune di Padula, e a Katia Di Palma, vicepresidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Lagonegro.
A relazionare sull’importante tematica affrontata anche Filomena Chiappardo, assessore alla Cultura, Comunicazione e Politiche Giovanili del Comune di Padula. Presenti al convegno anche Simon Pietro Scaldaferri, componente Comitato Pari Opportunità presso l’Ordine degli Avvocati di Lagonegro che ha spiegato nei dettagli la tutela processuale delle vittime di violenza , e Filomena Lamberti, la salernitana autrice del libro “Un’altra vita”.
Filomena Il 28 maggio del 2012 fu sfigurata dal marito con l’acido. “Non avevo la possibilità di andare via prima nonostante subissi le continue violenze da parte di mio marito, perché avevamo un’attività insieme e non avevo un’indipendenza economica, inoltre non mi sono sentita di lasciare i miei tre figli – ha dichiarato l’autrice – Ad oggi ammetto che il mio vero sbaglio è stato quello di non denunciare prima, ogni volta che sono stata con i lividi non ho mai denunciato, subendo in silenzio. Spesso prendevo le botte e nonostante i miei figli fossero comunque testimoni della violenza, giocavo con loro come se non fosse successo nulla”.
La donna ha raccontato così nei dettagli la sua vicenda al pubblico attento in sala ripercorrendo la violenza messa in atto dal marito, esplosa dopo la decisione di volersi finalmente separare da lui e tentare di riprendere in mano la sua vita. Oggi dopo ben 25 interventi di chirurgia plastica ai quali la donna si è sottoposta, ha ripreso in mano la sua vita ed ha deciso di far conoscere nei dettagli la sua storia al fine di lanciare un messaggio di forza e coraggio, ma soprattutto per dire basta ad ogni forma di violenza contro il genere femminile divenendo così lei stessa, come già altre donne in passato hanno fatto, simbolo rilevante della lotta contro la violenza di genere.
– Gianluca Calenda –