Il Comune di Padula, nei sei mesi di tempo concessi dal legislatore, è stato tra i primi Comuni in Italia ad adeguarsi alla nuova disciplina sull’accesso civico generalizzato.
Il cittadino potrà accedere a dati e documenti della pubblica amministrazione anche se non sono stati resi pubblici. Questo è in sostanza quanto previsto dal decreto su Foia (Freedom of Information Act) e trasparenza (D.Lgs.97/2016).
“È solo l’inizio – ha dichiarato il sindaco Paolo Imparato – Occorre, adesso, dimostrare di saper usare le nuove regole per cercare di capire per davvero se e quanto funziona l’Amministrazione e di migliorarla con azioni e mozioni vere, equilibrate, informate ed imparziali”.
La richiesta di accesso a dati e documenti può essere trasmessa anche per via telematica e non va motivata. Entro 30 giorni l’Amministrazione deve rilasciare gratuitamente dati e documenti (fatte salve le spese). Il rifiuto da parte dell’Amministrazione deve essere motivato, ma il cittadino potrà ricorrere al Responsabile trasparenza o al difensore civico o alla giustizia amministrativa. L’accesso a dati e documenti è rifiutato quando è necessario evitare un pregiudizio concreto alla tutela degli interessi pubblici e quelli privati.
Interesse ed attenzione, dunque, devono essere orientati ai dati e alle informazioni che sono capaci di cambiare per davvero la vita dei cittadini e delle imprese.
– Paola Federico –