L’Amministrazione comunale di Padula, guidata dal sindaco Paolo Imparato, in questi giorni ha deliberato per l’intitolazione dell’anfiteatro collocato nella Casa Comunale (ex Convento di Sant’Agostino) alla memoria di Fabrizio De Andrè, il cantautore morto a Milano l’11 gennaio 1999.
La scelta della Giunta Imparato nasce dalla volontà di dare un segno di memoria e di condivisione alla figura poetica di “Faber” dato che l’universalità della sua poesia trova pieno riconoscimento in qualsiasi luogo d’Italia, d’Europa e del mondo intero.
“Al di là del dato biografico – si legge nella delibera che decide per l’intitolazione dell’anfiteatro – , le canzoni di De Andrè rappresentano un fatto culturale di oggettiva rilevanza, a tal punto che parte della critica lo ha definito come ‘il più grande o tra i più grandi cantautori italiani ed europei del Novecento’. Si possono isolare talune tematiche centrali della discografia del cantautore genovese, per il quale è oggettivamente inadeguata la definizione di ‘cantante’, ossia interprete di canzoni per lo più scritte da altri, essendo, lui, un poeta a tutto tondo, espressione di un’anima ribelle e anticonvenzionale“.
Volere nel proprio territorio comunale una struttura intitolata all’autore di “Bocca di rosa”, “Amore che vieni, amore che vai” e numerosi altri successi che hanno estasiato diverse generazioni è legato al fatto che, come sostenuto anche dall’Amministrazione padulese, “De Andrè incarna una personalità di assoluto spessore nel panorama culturale del secolo appena trascorso, la quale, come molti dei personaggi delle sue storie musicate, vive al di fuori di una dimensione spazio-temporale ben definita, esprimendo una contemporaneità con gli individui marginalizzati, quale che sia il loro specifico contesto e quali che siano le convenzioni storico-sociali alle quali sono chiamati a sottostare“.
– Chiara Di Miele –