Il capogruppo di minoranza consiliare al Comune di Padula, l’avvocato Caterina Di Bianco, su sollecitazione dei cittadini, ha richiesto al sindaco Paolo Imparato la pubblicazione dei dati reali del contagio da Covid.
“Si chiede di rendere pubblici i numeri reali relativi al contagio da Covid-19 nel territorio padulese, a decorrere da settembre 2020 all’oggi – scrive la Di Bianco – in particolare, i dati relativi a: positivi, guariti (negativi dopo la positività), ricoverati e deceduti. E tali dati riferiti sia ai cittadini anagraficamente residenti a Padula che a soggetti non residenti ma ivi domiciliati, o che si sono trovati o si trovano temporaneamente sul territorio comunale. Nondimeno si chiede che, anche successivamente, vengano pubblicati i relativi aggiornamenti, con cadenza sistematica e giornaliera, così come avviene in tutti gli altri Comuni del Vallo di Diano“.
Per la minoranza “è inaccettabile che in piena emergenza sanitaria e in piena zona rossa, vengano taciute informazioni fondamentali per la collettività. Tali omissioni e ingiustificati silenzi non fanno che nuocere ai cittadini, ancor più di fronte alle notizie che circolano, su numeri e casi, che allarmano e lasciano interdetti. Rendere noti i numeri del contagio, con aggiornamenti in tempo reale, è indispensabile per la presa di coscienza dell’effettiva dimensione della diffusione: per coloro che sono ancora poco attenti ed incauti, in quanto verrebbero ulteriormente sensibilizzati ed indotti ad azioni di prevenzione e a comportamenti rispettosi delle regole; per i più attenti e sensibili, affinchè prendano coscienza della reale dimensione del problema, evitando di lasciare spazio a supposizioni, che destabilizzano e compromettono la serenità“.
“È inaccettabile ed inconcepibile – continua la Di Bianco – lasciare i propri cittadini allo sbando, in uno stato di confusione generale in cui si alternano soggetti sprezzanti del pericolo perché sembra che il problema a Padula non vi sia, e soggetti atterriti e diffidenti del prossimo, costretti ad affidarsi alle voci di corridoio. È un diritto dei cittadini conoscere la verità. È un dovere civico ed istituzionale per chi amministra renderla nota, per una corretta e trasparente gestione della cosa pubblica, in un momento di grave crisi sanitaria e sociale, che non ammette sotterfugi“.
– Chiara Di Miele –