Dopo la campagna di prevenzione per il tumore al colon retto e l’introduzione dell’esame Gastropanel, il “Centro Analisi Biochimica” presenta un nuovo test per la valutazione della funzionalità epatica: Fibromax.
Le patologie croniche del fegato, quali l’epatite virale C (HCV), l’epatite virale B (HBV) e la steatoepatite (evoluzione gravedella Steatosi Epatica) rappresentano la causa più frequente di fibrosi e cirrosi epatica. Si stima che, nel 20 – 40% dei pazienti colpiti da queste malattie croniche, si possano verificare nel tempo forme di degenerazione fibrotica del fegato con manifestazioni di insufficienza epatica. Diventa, dunque, importante un inquadramento diagnostico e un monitoraggio terapeutico dei pazienti affetti da tali patologie, al fine di valutare il grado di deposizione fibrotica e il grado di necrosi infiammatoria nel parenchima epatico.
Vi è inoltre un’altra patologia altrettanto diffusa, la steatosi epatica, causata da un aumento del contenuto di grasso all’interno delle cellule del tessuto epatico in seguito ad un processo infiltrativo o degenerativo.
La steatosi non presenta sintomi specifici, pertanto, nella maggior parte dei casi, il riscontro è casuale. La steatosi/fegato grasso tendenzialmente colpisce i bambini in sovrappeso, pazienti con diabete di tipo II, pazienti con i grassi del sangue alterati e i soggetti che fanno abuso di alcool.
La dottoressa Simona Avitabile risponde alle nostre domande.
- Quale esame propone il “Centro Analisi Biochimica” per fare diagnosi di epatopatia?
FibroMAX è il primo test non invasivo che, con un semplice prelievo di sangue, è in grado di stabilire eventuali patologie al fegato e alle vie biliari con un alto indice di affidabilità. L’esame si basa sulla valutazione di vari parametri (glicemia, colesterolo, trigliceridi, transaminasi, GT, aptoglobina, etc.), associati a peso, altezza ed età del paziente.
- Fino ad oggi come è stata fatta diagnosi di epatopatia?
La biopsia epatica, fino ad oggi, ha rappresentato il test di riferimento per valutare tutti i parametri degenerativi delle epatopatie croniche. Per quanto riguarda invece la degenerazione grassa del fegato, ad oggi non esistono armi diagnostiche in grado di quantificare il grado di evoluzione degenerativa in steatoepatite.
- Quali gli svantaggi associati ad eseguire una biopsia epatica?
La biopsia epatica presenta alcuni inconvenienti: è invasiva, può portare complicanze post traumatiche e può essere vissuta dai pazienti come una procedura aggressiva. Proprio per questi motivi, il clinico epatologo tende ad adottare tale atto diagnostico solo nei casi clinici più gravi. Si stima infatti, che solo nel 5% dei pazienti a rischio di fibrosi, venga eseguita una biopsia epatica. E’ chiaro che FibroMAX non può sostituire la biopsia epatica, però può essere utile in via preliminare nei soggetti con alterazioni epatiche lievi ma prolungate, che non vogliano sottoporsi all’esame invasivo.
- A quali soggetti FibroMAX è più indicato?
A pazienti con epatite virale, alcolica e metabolica.
- Quali le raccomandazioni necessarie prima di sottoporsi al test?
E’ semplicemente necessario essere a digiuno da 8-12 ore prima di effettuare il prelievo.
Biochimica “Centro Analisi Cliniche”, convenzionato con il Servizio Sanitario Nazionale, è a Padula Scalo, in via Nazionale, presso il piazzale Eurospin.
Il Centro, nell’ottica di instaurare un continuo rapporto di fiducia con il paziente, in riferimento ai tagli alle prestazioni sanitarie, informa l’utenza che applicherà tariffe agevolate.
Per tutte le informazioni ci si può rivolgere al numero telefonico e fax 0975/74208– cell 373/7832999 – email: info@laboratoriobiochimica.it
– Filomena Chiappardo –
– messaggio pubblicitario con finalità promozionale –