Il Comune di Padula dalla parte dei “testimoni di giustizia“.
Con una delibera di Giunta l’Amministrazione guidata dal sindaco Paolo Imparato ha dichiarato la disponibilità, a partire dal 2017, ad assumere i “testimoni di giustizia” nel rispetto dei vincoli di bilancio.
“Padula è il paese natìo di Joe Petrosino – si legge nel testo della delibera – divenuto simbolo della lotta alla mafia e questa amministrazione considera importante mantenere alta l’attenzione sul fenomeno mafioso per denunciarne le implicazioni sui piani culturale, sociale, politico e economico, soprattutto promuovendo e radicando nei cittadini culture e pratiche di legalità democratica“.
Pratica di legalità democratica proprio come quella prevista dalla possibilità di assumere chi ha deciso di collaborare con lo Stato fornendo utili indicazioni alle indagini degli inquirenti. Una circolare del Ministero dell’Interno dello scorso mese di marzo chiede alle Prefetture di acquisire da parte delle Amministrazioni Comunali con popolazione superiore ai 5mila abitanti la disponibilità eventuale di posti da riservare ai “testimoni di giustizia”.
Padula ha quindi deciso di “sostenere ed essere solidali con tutte le famiglie che hanno subìto la violenza mafiosa e con tutti quegli uomini e quelle donne che sono quotidianamente esposti sul fronte antimafia“.
“La possibilità di assumere testimoni di giustizia – dichiarano gli amministratori nel testo della delibera – è in linea con la storia e le tradizioni di Padula“.
– Chiara Di Miele –