L’azienda Oxinola Srl di Polla in occasione del suo trentesimo anno di attività ha omaggiato la sanità valdianese, scegliendo il locale ospedale “Luigi Curto”, in particolare il reparto di Ostetricia e Ginecologia, per donare alcune attrezzature mediche.
L’evento si è svolto alla presenza di Luigi Nola, amministratore delegato dell’azienda, Maria Pia Pucciarelli, quota rosa rappresentante Oxinola, Francesco de Laurentiis, responsabile del reparto di Ostetricia e Ginecologia, e Antonino Di Domenico, direttore amministrativo del “Curto”.
Un vero e proprio atto di responsabilità sociale in un’ottica di sostegno alle strutture del territorio in cui la società ha sede e opera. Secondo i vertici dell’azienda, la presenza di un ospedale e, in particolare, di un reparto dedicato alle nascite e alla maternità è fondamentale per il territorio e per questo motivo, attraverso questa donazione, si vuole dare un aiuto concreto per contribuire al mantenimento di un efficiente sistema sanitario locale a vantaggio degli abitanti dell’intero Vallo di Diano.
“La nostra azienda ha compiuto 30 anni ad ottobre e proprio in occasione di questo momento celebrativo è nata questa idea – ha spiegato Lugi Nola -. Abbiamo pensato di compiere questo gesto come riconoscimento nei confronti del territorio e in particolare verso una struttura che ha bisogno non solo dei cittadini, ma anche delle istituzioni, le quali devono far sentire la propria voce affinché servizi essenziali come questi restino attivi nel territorio. Soprattutto, poi, ci vogliamo rivolgere ai nuovi cittadini, che saranno il domani dell’economia locale e dei nostri territori che si vanno spopolando. Ringrazio il dottore Francesco de Laurentiis che in questo senso ci ha aiutati. Ci abbiamo messo un po’ in termini burocratici per realizzare il nostro intento, ma siamo contenti per esserci riusciti. Ringrazio anche il direttore amministrativo. L’augurio è che le nuove coppie che avranno intenzione di metter su famiglia sceglieranno l’ospedale di Polla per dare alla luce i propri bambini”.
Il dottore de Laurentiis, sottolineando la positività del trend di nascite nel 2023, ha fortemente apprezzato le strumentazioni ricevute in dono e messe a disposizione dell’Unità Operativa del nosocomio pollese. “L’occasione – ha dichiarato – è gradita non solo perché abbiamo accolto persone a noi affettuosamente legate. Questa iniziativa ci dà degli spunti di riflessione: possiamo quindi considerare la sensibilità dell’azienda Oxinola nel percepire e sentire proprio il bisogno sociale, umano e sanitario di sostenere la nostra Unità Operativa. Con questa loro donazione sono riusciti a velocizzare le lentezze che spesso sono legate alla burocrazia e alle politiche amministrative che ostacolano l’acquisto ed il conseguente utilizzo di attrezzature che consentono di mettere in campo procedure innovative che, essendo tali, hanno dei costi spesso elevati. La donazione non si rivolge all’ospedale in senso stretto, ma all’intera utenza che usufruirà dello strumentario innovativo. Per noi è importante la solidarietà in campo medico, abbiamo ottimi numeri in termini di interventi di ginecologia, vogliamo l’unità tra operatori sanitari e amministrativi e non la contrapposizione. E’ il modo migliore per lavorare in maniera sinergica”.
Le conclusioni sono state affidate al direttore amministrativo che ha accolto con piacere la lodevole iniziativa volta a migliorare l’ospedale di Polla: “E’ questo il completamento di una delle attività che questa direzione sta cercando di portare avanti in supporto della direzione strategica in sinergia con quella sanitaria per migliorare e soddisfare le esigenze dei reparti e dei processi di cura rendendoli più sicuri – ha affermato Di Domenico -. Il nostro obiettivo è migliorare il nosocomio rendendolo sempre più vicino ai cittadini valdianesi. Visto il trend negativo dell’ultimo periodo, dato dalla mobilità passiva, vogliamo mettere in atto una rinascita dell’ospedale. Molti cittadini negli ultimi anni si sono recati anche fuori regione per sottoporsi alle cure di cui avevano bisogno, per cui dobbiamo ridurre questo gap che comporta una riduzione di risorse economiche che, appunto, potrebbero essere utili alle esigenze dei reparti, ottenendo anche un buon reclutamento di personale che è carente in queste zone più latenti. Parola chiave, dunque, migliorare”.