Ottobre è il “mese rosa” perchè è dedicato alla prevenzione del tumore al seno grazie ad una serie di campagne informative e di screening, rivolte soprattutto alle più giovani, per vincere la battaglia contro uno dei tumori femminili più diffusi.
Sono sempre di più le diagnosi di cancro al seno che riguardano donne in giovane età e che, una volta ricevute, sconvolgono la quotidianità. La Lilt – Lega italiana per la lotta contro i tumori fa sapere che nel 2023 sono state registrate oltre 56.000 nuove diagnosi di cancro al seno in Italia. E’ la neoplasia più frequente tra le donne, rappresentando la prima causa di morte nella fascia d’età compresa tra i 35 e i 50 anni.
Prendersi cura del proprio seno nelle diverse fasi della vita e sottoporsi a visite di prevenzione senologica è fondamentale per conoscere lo stato di salute ma anche per affrontare in tempo la battaglia contro un’ eventuale diagnosi di cancro.
Proprio come è successo a Giovanna, giovane mamma e professionista di Sassano, che tempo fa ha ricevuto una diagnosi di tumore al seno che le ha cambiato la vita ma che le ha anche permesso di modificare il modo di prendersi cura di sè, riuscendo così a vincere contro la malattia. Ci ha gentilmente concesso un’intervista per testimoniare la sua storia e lanciare a tutte le donne un messaggio importante nel mese che è dedicato alla cura del proprio seno.
- Come hai scoperto di avere il cancro al seno? Raccontaci la tua esperienza.
Ho scoperto di avere un cancro al seno in una soleggiata mattina di maggio del 2022 quando, al termine di una visita a cui si era sottoposta mia sorella, ho fortunatamente pensato di chiedere al medico ecografista di fare un controllo anche a me: da lì la sorpresa seguita da un fortissimo senso di smarrimento.
- Quanto è servito nel tuo caso fare diagnosi precoce?
Scegliere di sottopormi al controllo ecografico è stata la mia salvezza perché il mio nodulo era di dimensioni piccolissime e, pertanto, impercettibile al tatto e solo grazie a quell’esame ho potuto evitare il peggio. Il cancro è purtroppo ancora una malattia mortale ma la prevenzione e la diagnosi precoce possono contrastarlo e contenerlo.
- Qual è stato il tuo approccio alla diagnosi e qual è, a tuo avviso, il modo più opportuno per affrontare diagnosi simili?
Non nego che a volte la paura è stata pietrificante, ho vissuto momenti di grande angoscia, ma le rassicurazioni del mio medico, l’amore della mia famiglia e dei miei amici, uniti al senso di protezione nei confronti dei miei figli, mi hanno sostenuta contro tutto. Mi ha aiutata molto anche il documentarmi sull’argomento perché ho scoperto quanti progressi vengono compiuti ogni giorno e quanta speranza di sopravvivere ci sia, ormai, dopo una diagnosi e, nel percorso delle cure, mi ha aiutata confrontarmi con altre pazienti oncologiche: donne bellissime e piene di vita che mi hanno insegnato tanto.
- Qual è il consiglio che puoi dare alle donne in generale e soprattutto a quelle che hanno ricevuto da poco una diagnosi di cancro al seno?
Scegliere di non isolarmi e parlare apertamente del mio tumore senza paura è stato ed è per me di grande aiuto perché, se raccontando la mia esperienza riesco ad incoraggiare anche una sola donna ad effettuare i controlli periodici, sento già di aver vinto.
- E quale il consiglio da dare a familiari e amici?
I familiari e gli amici si trovano, forse, nella posizione peggiore: devono trasmettere fiducia ed ottimismo mentre si sentono smarriti e terrorizzati. Quello che possono fare è assecondare i momenti di sconforto e creare dei piccoli momenti di gioia e spensieratezza che sprigionino vita. Ed insieme, affrontando uniti la malattia, si impara a vivere come prima non si era capaci: intensamente, con profonda gratitudine senza perdere mai di vista ciò che davvero conta.