I momenti di frizione tra il Comune di Ottati e il Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni non accennano ad assestarsi. La Giunta Comunale, guidata dal sindaco Eduardo Doddato, ha stavolta intrapreso delle azioni energiche contro l’Ente a difesa del “bene comune” del paese.
Tutto nasce dal diniego del Parco riguardo ad un’istanza presentata dal Comune per ottenere il nulla osta al taglio di una fustaia di faggio in alcune particelle forestali ricadenti nel Piano di Assestamento Forestale 2006-2015. Diniego giustificato dal fatto che “non è stato trasmesso alcun progetto di taglio ma soltanto le schede sintetiche del PAF riferite alle singole particelle forestali“.
L’esecutivo capeggiato da Doddato ne approfitta quindi per sottolineare ancora una volta come in tutti questi anni “nessuna finalità istituzionale sia stata raggiunta dal Parco” e ad Ottati la presenza istituzionale dell’Ente abbia “comportato contrazione delle attività agricole-montane e riduzione degli aspetti economici complessivi”. E’ per questo motivo, oltre che per resistere dinanzi al diniego del taglio e per difendere la naturale vocazione ottatese e alburnina in genere legata alle attività silvicole, che gli amministratori hanno deciso di ricorrere al Presidente della Repubblica avverso il diniego e di costituirsi in giudizio contro l’Ente Parco per il riconoscimento di tutti i diritti e il risarcimento dei danni patrimoniali e non, inclusi quelli morali ed esistenziali della popolazione.
Una presa di posizione convinta quella di Doddato e i suoi, che ormai si sentono rappresentanti di un territorio “letteralmente vessato“. “Abbiamo capito che sul piano politico il Parco è decisamente ingessato – dichiara Doddato ad Ondanews a poche ore dalla pubblicazione della delibera – e non di riesce ad addivenire ad una soluzione immediata. Per questo siamo costretti a ricorrere al Presidente della Repubblica, la cui saggezza e capacità di discernere è costituzionalmente riconosciuta, e a citare il Parco per danni“.
“Siamo consapevoli che si tratta sempre di una battaglia tra Davide e Golia – sottolinea il sindaco – ma continuiamo a sperare che, un giorno, anche i piccoli possano avere voce“.
– Chiara Di Miele –
Un referendum urgente per l’abrogazione di un ente vessatorio ed inutile sorto solo per mettere una poltrona sotto il sedere di amici dei politici