“Il Covid ha messo in crisi la teoria che vedeva prevalere il concentramento dei servizi nei centri più grandi depotenziando i territori periferici. Questa evidenza, soprattutto sui temi sanitari, impone un cambio di rotta rispetto alle politiche per l’Ospedale di Villa d’Agri e per i servizi sanitari in Val d’Agri“. Ad affermarlo, in una nota stampa, è il sindaco di Moliterno, Antonio Rubino.
“Non credo opportune le rivendicazioni territoriali del tipo ‘prima la Val d’Agri’ – dichiara Rubino –, piuttosto è necessario comprendere come un sistema regionale può tener conto di un comprensorio che a sua volta deve iniziare a lavorare come sistema. In questo sistema dobbiamo giocare il nostro ruolo con le innegabili peculiarità di questo territorio e le conseguenti esigenze rispetto alle quali è tempo di elaborare proposte che non lascino spazio a scontri di posizionamento“.
Già nella recente occasione della prima riunione del Tavolo permanente della Sanità in Val d’Agri, il primo cittadino di Moliterno ha avuto modo di ribadire l’importanza che i processi partecipativi e l’ascolto dei cittadini hanno nell’ambito delle politiche sanitarie. In quest’ottica, secondo Rubino, il tavolo permanente promosso dal Comitato “Uniti per la Val D’Agri” è fondamentale perché tiene insieme i vertici regionali della Sanità, i sindaci, il terzo settore e il mondo dell’associazionismo.
“È una concretizzazione del principio di sussidiarietà che può portare a un sistema virtuoso che basa le azioni sulle reali esigenze del territorio – sottolinea Rubino -. In questo modo si deve agire (e rivendicare azioni) per il potenziamento dell’ospedale, in questa ottica deve avvenire la gestione di questa emergenza e della delicata fase delle vaccinazioni. Ho anche proposto una sinergia per il monitoraggio in vista del rientro in classe delle scuole superiori: auspicabile che la Regione e l’ASP consentano che non siano i singoli Comuni a mettere in campo azioni frammentarie e senza coordinamento, ma che il comprensorio della Val d’Agri agisca come un’unica città con uno screening su tutta la popolazione studentesca per tutti i comuni con medesime linee guida“.
Sarebbe auspicabile, secondo il sindaco Rubino, istituzionalizzare il tavolo e partire con un sondaggio tra i cittadini attraverso i sindaci per poter avere dei primi dati circa le esigenze del territorio in merito ai servizi sanitari, perché nei prossimi mesi “sarà determinante elaborare questi dati per mettere in campo azioni quali presidi medici di prossimità, capire in che modo potenziare l’ospedale, in che modo rendere attrattivo l’ospedale stante il perdurante problema di una forte domanda e un’esigua offerta di nuovi medici, introdurre la telemedicina, creare un servizio comprensoriale di servizi socio-sanitari a domicilio, specie per gli anziani e le categorie più deboli“.
– Paola Federico –