Approda a Roma, sulla scrivania del senatore Luigi Manconi, presidente della Commissione per la tutela dei diritti umani, il caso di Massimiliano Malzone, il 39enne di Montecorice deceduto l’8 giugno scorso dopo un trattamento sanitario obbligatorio presso l’ospedale di Sant’Arsenio.
La notizia è stata riportata nell’edizione odierna del quotidiano La Città. Nella vicenda sono coinvolti due medici, Raffaele Basso e Michele Della Pepa, già tra i condannati in primo grado per la contenzione di Francesco Mastrogiovanni. Basso, secondo la denuncia presentata dai familiari di Malzone alla Procura di Lagonegro, è il medico che anche in questo caso avrebbe negato ai familiari del paziente la possibilità di incontrarlo nonostante il TSO si stesse prolungando più dei sette giorni di durata ordinaria.
Basso, prima di operare all’ospedale di Sant’Arsenio dove è morto Malzone, lavorava nel reparto di psichiatria di Vallo della Lucania, chiuso dopo lo scandalo Mastrogiovanni. E un altro dei medici di quel reparto, Michele Della Pepa, è uno dei due camici bianchi che ha firmato la relazione per il TSO del 39enne.
Entrambi, nell’ottobre del 2012, sono stati condannati in primo grado per sequestro di persona e falso (legato alla mancata annotazione della contenzione di Mastrogiovanni in cartella clinica). Ora è in corso il processo d’appello. Basso è stato condannato a 4 anni con l’accusa anche di aver provocato “con altro reato” la morte del paziente invece Della Pepa è stato condannato a due anni.
– redazione –
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