Nei giorni scorsi, su due testate giornalistiche locali, è stata pubblicata la notizia del rinvio a giudizio di dieci medici dell’Ospedale di Polla relativo alla vicenda di un paziente deceduto successivamente ad un ricovero presso l‘Ospedale di Polla.
Di seguito la lettera a firma dei dieci medici indirizzata al Presidente dell’ordine dei Medici della Provincia di Salerno.
“Gentile Presidente dell’Ordine dei Medici della Provincia di Salerno,
siamo dieci medici dell’ospedale di Polla, vittime per la seconda volta di una calunnia mediatica priva di alcun fondamento di verità. Circa due anni fa, abbiamo ricevuto un avviso di garanzia relativo ad un paziente deceduto successivamente ad un ricovero nel nostro Ospedale, per il quale la procura iniziava i dovuti accertamenti. In quella circostanza comparvero due articoli su due testate giornalistiche locali, in cui venivano indicati nome e cognome di tutti i medici coinvolti e veniva data una descrizione dei fatti assolutamente non vera, divulgando anche notizie che riteniamo facessero parte del segreto istruttorio. In questi giorni, dopo l’udienza, che si è conclusa con il rinvio a giudizio dei medici, sono comparsi ancora due articoli sugli stessi giornali in cui, al nostro nome e cognome, è stato aggiunto anche il paese di residenza con un racconto dei fatti che è copia conforme dei vecchi articoli e, pertanto, falso. Tutto ciò non per dare una corretta informazione (ruolo del vero giornalismo), ma solo per ricercare la “notizia sensazionale e scandalistica” al fine di vendere qualche copia in più del giornale, rendendo in tal modo un cattivo servizio alla collettività. In realtà gli eventi si sono svolti in maniera completamente diversa rispetto a quanto riportato negli articoli e siamo fiduciosi che la magistratura farà luce su ciò.
Tutto è avvenuto nell’indifferenza globale!
A voler leggere i fatti in modo oculato, questo non è un attacco a singoli medici, è un attacco ad un Ospedale pubblico, è un attacco ad un’attività dello Stato a tutela della salute, quindi è un attacco allo Stato e alla collettività. Tutti noi sappiamo che, in questi ultimi anni, il sistema sanitario nazionale ha subito una grave trasformazione ad opera dell’atteggiamento “persecutorio” della medicina legale nei confronti dei medici. Ogni volta che si verifica un procedimento giudiziario verso un medico vengono prese misure cautelative che rallentano e danneggiano gravemente lo svolgimento dell’attività medica (leggi prolungamento dell’ osservazione dei pazienti ricoverati, ripetizioni di indagini non necessarie, etc), con utilizzo di grandi risorse che automaticamente vengono sottratte ad attività talora vitali (leggi mancanza di posti letto in reparti di urgenza, rinvio interventi, etc).
Noi chiediamo che l’Ordine dei medici, non solo della nostra provincia ma con un’azione a livello nazionale, intervenga con fermezza e chiarezza. Ormai tutti abbiamo l’impressione che sia in atto una delegittimazione del ruolo dei medici e del Sistema Sanitario Nazionale pubblico e non è questo il luogo in cui dobbiamo chiederci perché. E’ necessario spezzare questa catena di omertà che vede tutti indifferenti nei confronti dei “malcapitati” e far valere i nostri diritti. Ben venga la discussione del nostro operato in sede giudiziaria, quando vi sia una reale necessità, non certo per fantasie come sta avvenendo nel nostro caso, chiediamo, pertanto, che sia garantito il rispetto della dignità di tutti gli operatori sanitari. Noi non chiediamo la nostra personale tutela, ma la tutela di una categoria che nonostante i disagi attuali ancora continua a prestare il proprio servizio alla collettività”.
– redazione –