Due medici del Pronto Soccorso dell’ospedale “Maria Santissima Addolorata” di Eboli sono stati rinviati a giudizio dal Gip Pietro Indinnimeo. Il 30 luglio del 2020 il 65enne Cosimo Carbone accusò un malore e si recò al Pronto Soccorso. Qui i medici di turno, dopo la visita, diagnosticarono un colpo di calore e lo mandarono a casa. Dopo tre ore Carbone, che in ospedale aveva lavorato come ausiliario, smise di vivere in seguito ad un altro malore.
La famiglia allertò il 118 ma a nulla valse l’intervento dei sanitari. Ad un mese dai funerali e dalla tumulazione, come si legge su “La Città di Salerno”, i familiari rilessero i referti, quello dell’ospedale con le dimissioni e quello del 118 in cui era scritto che Carbone era morto di infarto.
Così presentarono denuncia ai Carabinieri e un esposto in Procura. In seguito la pm Cioncada, titolare delle indagini, chiese la riesumazione e l’autopsia. Dopo circa due anni è arrivato il rinvio a giudizio per i due medici, uno dei quali aveva visitato il 65enne e l’altro invece aveva firmato le dimissioni dal Pronto Soccorso.