Sono ore di apprensione a Salerno per le sorti di Christian Di Martino, il poliziotto accoltellato mercoledì mentre era in servizio alla stazione di Lambrate, a Milano.
Entrato nel corpo della Polizia di Stato, dal 2013 è in servizio a Milano. In qualità di Vice Ispettore, mercoledì sera il salernitano è stato accoltellato mentre cercava di fermare un immigrato intento a lanciare pietre contro un treno.
Il Vice Ispettore avrebbe utilizzato il taser per fermare il 37enne marocchino, ma questo non ha impedito all’immigrato di sferrare tre fendenti al poliziotto. I due dardi che spara il taser sono positivo e negativo, uno ha colpito la gamba e l’altro il giubbotto senza penetrare nella pelle, così il dispositivo non ha chiuso il circuito e non ha erogato la scossa elettrica.
Christian Di Martino è stato trasferito all’ospedale Niguarda di Milano dove è stato sottoposto ad un intervento di 7 ore e ha ricevuto 70 trasfusioni di sangue. Ora lotta per la vita.
Al suo fianco la fidanzata e il padre, poliziotto in pensione. Rappresentanti della Questura di Salerno hanno accompagnato la famiglia di Christian in ospedale a Milano.
I genitori risiedono nel quartiere Giovi a Salerno dove si percepisce l’attanagliante tensione per le sorti del giovane.
Circa dieci anni fa il Vice Ispettore Christian Di Martino ha superato il concorso per entrare in Polizia. Questo percorso lo ha portato a Milano, dove ha lavorato nei Commissariati di Sesto San Giovanni e Monforte-Vittoria, per poi passare all’ufficio Volanti.
L’aggressore è stato fermato e portato in carcere. Su di lui pendono già due misure di espulsione dall’Italia.
Solidarietà per quanto accaduto al giovane e gli auguri di una pronta guarigione sono giunti anche dal Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, e dal sindaco di Salerno Vincenzo Napoli, il quale ha affermato: “Un pensiero affettuoso al Vice Ispettore Christian Di Martino. La Civica Amministrazione e la cittadinanza tutta sono vicini a questo concittadino, servitore dello Stato che onora Salerno. Siamo al fianco della famiglia e dei colleghi poliziotti esprimendo a tutti la nostra solidarietà e l’apprezzamento per il servizio reso alla collettività pur a rischio dei più gravi pericoli. Auspico con la sua totale guarigione una giusta punizione per il responsabile, la certezza della pena e la tutela reale degli agenti quando le circostanze esigono l’uso legittimo della forza”.