Nell’operazione anti ‘Ndrangheta, condotta dalla Direzione Distrettuale Antimafia e dai Comandi provinciali dei Carabinieri e della Guardia di Finanza di Firenze, sono coinvolte anche due persone originarie di Casaletto Spartano.
Il blitz “Vello d’oro“, che vede al centro le concerie di Fucecchio e di Santa Croce, ha portato all’arresto di 14 persone in Toscana e Calabria, ritenute coinvolte nei meccanismi di riciclaggio di capitali sporchi di cosche della ‘Ndrangheta. Per queste il Gip, su richiesta della DDA di Firenze, ha emesso la misura di custodia cautelare: 11 sono finiti in carcere, 3 agli arresti domiciliari. I reati contestati, a vario titolo, sono associazione per delinquere, usura, estorsione, sequestro di persona, riciclaggio e autoriciclaggio, attività finanziaria abusiva, trasferimento fraudolento di valori, aggravati dal metodo mafioso.
Tra gli arrestati Giovanni e Lina Filomena Lovisi, originari di Casaletto Spartano, ma residenti a Santa Croce sull’Arno. Si tratta di padre e figlia, 64 anni lui, 33 lei. Sono stati arrestati in Toscana insieme a Cosma Damiano Stellitano, Andrea Iavazzo, Maurizio Sabatini, Alessandro Bertelli, Filippo Bertelli e Marco Lami (ai domiciliari). Il 64enne è amministratore delegato della Sottovuoto Lovisi di Santa Croce, mentre la 33enne è amministratore unico della Vam, due aziende che fanno parte della costellazione di realtà che lavorano per le concerie realizzando lavorazioni specifiche sulle pelli conciate. Sono state sequestrate preventivamente società, immobili e disponibilità finanziarie, in Italia e all’estero, sulle quali c’è il sospetto del controllo della ‘Ndrangheta.
L’inchiesta è partita nel 2014, dopo la denuncia di un imprenditore conciario ai carabinieri di Empoli, che dichiarava di aver subito minacce per non aver pagato un prestito che gli era stato concesso a tassi di usura.
– Marianna Vallone –