Arcigay Salerno “Marcella Di Folco” interviene su un presunto e denunciato caso di omofobia al “Ruggi”, appreso dalle colonne del settimanale “L’Espresso”, ai danni degli specializzandi di Medicina.
“In America vanno di moda i ricchioni. Qui esistono gli uomini e le donne, i binari non esistono. Tutti quanti là dentro, nel forno crematorio a Cava de’ Tirreni e abbiamo risolto il problema” sarebbe una delle frasi riportate da l’Espresso e attribuite al Direttore di una Scuola di Specializzazione dell’Università di Salerno.
“A registrare questi discorsi sono i giovani specializzandi, stanchi di vessazioni continue, minacce e un clima tutt’altro che professionale – spiegano da Arcigay -. Questa è solo una delle frasi terribili che, come si apprende dal settimanale, gli stessi hanno registrato per mesi. Frasi ingiuriose, offensive e vessatorie del docente. A queste frasi si sono aggiunti comportamenti vessatori riportati nelle registrazioni e di cui si è fatta portavoce l’associazione degli specializzandi che si è poi rivolta alla testata nazionale”.
“Apprendiamo con sgomento che esistono ancora persone che assumono atteggiamenti e comportamenti di tale nefandezza – commenta Francesco Napoli, Commissario Arcigay Salerno – in special modo all’interno del Servizio Sanitario Nazionale e nei confronti di persone in formazione. Frasi omofobe che delegittimano l’Azienda Ospedaliera, dove più volte abbiamo denunciato casi di discriminazione senza avere alcun riscontro o provvedimento, e la stessa professione medica. Se dovessero essere accertare le vicende che emergono dalle registrazioni riportate dal settimanale immaginiamo che per dignità l’Azienda Ospedaliera e l’Ordine dei Medici debbano intervenire tempestivamente. Oltre alle frasi omofobe e violente il comportamento del primario, per come riportato, appare vessatorio e prevaricante il che ci induce ancora di più a pensare che debbano essere accertate le eventuali responsabilità e presi provvedimenti a tutela del benessere psicologico delle persone specializzande“.
“Il dato che emerge, amaro, ancora una volta è la pervasività di una omofobia strisciante, che pervade ogni ambito delle relazioni e di fronte alla quale il silenzio continua ad essere un muro invalicabile – prosegue Napoli -. Abbiamo bisogno che le persone vittime inizino a denunciare, solo in questo modo le istituzioni potrebbero svegliarsi dal torpore. Attendiamo la Direzione Generale del Ruggi, attendiamo il Sindaco e le istituzioni. Vediamo se qualcuno, almeno questa volta, sentirà il dovere di battere un colpo“.