“Ho detto tutto alla Commissione Antimafia. Durante l’audizione dei giorni scorsi ho fatto i nomi di quelli che, secondo me, sono i responsabili dell’omicidio”.
Dario Vassallo, fratello di Angelo, il sindaco di Pollica ucciso il 5 settembre 2010 con nove colpi di pistola, cerca ormai da anni la verità. Sul caso ancora avvolto dal mistero la redazione de “Le Iene” ha riacceso i riflettori con un’inchiesta di Giulio Golia e Francesca Di Stefano.
Intervistato da Repubblica, Vassallo fa riferimento ai servizi del noto programma di Italia 1. “Secondo me siamo molto vicini alla verità – afferma -. In questi ultimi giorni ho appreso, anche grazie alla trasmissione Le Iene, dettagli che non conoscevo. Continuo a pensare che la vera svolta debba essere cercata qui, ad Acciaroli, dove ci sono tre o quattro personaggi che presto avranno un nome e un cognome”.
Nella prima puntata dell’inchiesta è stato raccontato quello che sembra non tornare nella ricostruzione dell’omicidio e tutti i dubbi ancora da sciogliere. Nella seconda parte è stato preso in esame il numero stranamente alto di carabinieri a vario titolo coinvolti. La terza parte, andata in onda ieri sera, si concentra invece sul giro di droga ad Acciaroli. Angelo Vassallo si era lamentato più volte con la locale Stazione dei Carabinieri chiedendo interventi per arginare lo spaccio.
Secondo la Procura di Salerno il movente più accreditato sarebbe proprio la lotta che il “Sindaco pescatore” aveva dichiarato agli spacciatori della nota località turistica cilentana.
Il fratello Dario ha chiesto anche un incontro con il Generale dei Carabinieri, Giovanni Nistri. Inoltre è stato ascoltato nelle scorse settimane dalla Commissione parlamentare Antimafia.“Sotto quegli omissis – spiega riferendosi al verbale dell’audizione in cui non compaiono alcune sue dichiarazioni – ci sono i nomi di quelli che, a mio avviso, sono i responsabili dell’omicidio di mio fratello. E sono gli stessi nomi che avevo fatto nel 2018 in Procura”.
Attualmente l’unico indagato per l’omicidio è l’ex sottufficiale Lazzaro Cioffi, a processo con l’accusa di alcune complicità con il boss della droga del Parco Verde di Caivano.
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– Chiara Di Miele –
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