L’inchiesta del programma televisivo “Le Iene” di Giulio Golia e Francesca Di Stefano sull’omicidio del sindaco di Pollica Angelo Vassallo continua su Italia 1 con una nuova e possibile rivelazione.
Dopo il racconto di tutto quello che sembra non tornare nella ricostruzione, sul numero stranamente alto di carabinieri a vario titolo coinvolti nella vicenda, sul giro di droga ad Acciaroli di cui Vassallo si era lamentato più volte con la locale Stazione dei Carabinieri e sul possibile ruolo della famiglia del Generale Pisani in questa storia. Nella nuova puntata andata in onda ieri sera si parte da una lettera che la redazione de “Le Iene” ha ricevuto. Una persona che chiede di restare anonima e che si qualifica come carabiniere fornisce delle informazioni sul caso. Si concentra su due carabinieri, Lazzaro Cioffi e Fabio Cagnazzo. All’epoca della morte del “Sindaco Pescatore” erano Brigadiere e Comandante del Nucleo investigativo della Stazione di Castello di Cisterna.
Cioffi è l’unico indagato per l’omicidio di Vassallo. L’estate della morte, Cagnazzo era in vacanza ad Acciaroli e avrebbe preso iniziative investigative senza informare gli inquirenti titolari dell’indagine. Secondo i magistrati Cioffi sarebbe un carabiniere infedele e attualmente si trova in carcere con l’accusa di essere connivente del clan Fucito di Napoli. Per l’omicidio Vassallo, Cioffi è stato indagato l’anno scorso. Nel 2013 un testimone oculare avrebbe fatto un collegamento tra Cioffi e la morte del sindaco di Pollica.
Nella lettera ricevuta dalla redazione si legge che il clan avrebbe regalato a Cioffi un’auto costosa per presunti servizi forniti al gruppo criminale ed il suo nome sarebbe già emerso nel 2005 in Procura a Napoli durante un’indagine sul traffico di droga a Caivano quando sarebbero risultati alcuni rapporti intrattenuti tra carabinieri e pregiudicati. Secondo l’autore della lettera Cioffi sarebbe stato accompagnato dagli inquirenti proprio da Fabio Cagnazzo, che lo avrebbe difeso a spada tratta. Quest’ultimo ha dichiarato di aver accompagnato Cioffi dai pm perché non voleva andarci e gli fu richiesto di portarlo lì in qualità di Comandante.
Nella lettera si parla di un uomo chiave dell’omicidio Vassallo che sarebbe Pasquale Fucito, capoclan che avrebbe favorito Cioffi. Fucito avrebbe colto l’opportunità paventatagli dal carabiniere di espandere i suoi affari nella piazza di spaccio di Acciaroli sfruttando un camper. Una sera sarebbe stato effettuato un controllo alle roulotte parcheggiate in zona e in quella circostanza sarebbe stato trovato Cioffi insieme ad altre persone. Il militare avrebbe fatto intervenire Cagnazzo che avrebbe garantito per lui. Ma questo nega categoricamente l’avvenimento.
“Non abbiamo modo di verificare che le informazioni arrivateci nella lettera anonima siano vere – affermano dalla redazione de “Le Iene” – , ma qualora lo fossero getterebbero una nuova luce su tutta questa storia. Ad ogni modo ribadiamo l’invito a chiunque possa sapere qualcosa sul caso dell’omicidio di Angelo Vassallo a contattarci”.
– Chiara Di Miele –
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