Nuovi sviluppi nel caso dell’omicidio di Angelo Vassallo, il Sindaco Pescatore di Pollica.
Il Tribunale del Riesame ha confermato gli arresti per il Colonnello dei Carabinieri Fabio Cagnazzo, per l’ex brigadiere Lazzaro Cioffi, per l’imprenditore Giuseppe Cipriano e per l’ex pentito Romolo Ridosso, ritenuti coinvolti a vario titolo nel delitto e ha reso note le motivazioni della decisione in un documento di 141 pagine.
“I pentiti del caso Vassallo sono attendibili”. E’ questa, come riporta il “Fatto Quotidiano”, la sintesi delle motivazioni con cui il Riesame di Salerno ha confermato gli arresti in carcere. Il quarto arrestato per l’omicidio, Romolo Ridosso, non ha fatto ricorso.
“La genuinità della narrazione del pentito Eugenio D’Atri – scrivono i giudici – sulle circostanze relative al depistaggio delle indagini da parte di Cagnazzo e apprese da Ridosso emerge dalle sue dichiarazioni non solo coerenti con le risultanze investigative, ma tali da potere essere conosciute solo da un soggetto intraneo alla commissione dell’omicidio, in quanto non divulgate ai mass media, ma note soltanto agli inquirenti”.
Vassallo era pronto a raccontare quanto aveva scoperto sul traffico di droga che aveva coinvolto Acciaroli. Fu ucciso il giorno prima dell’appuntamento già fissato con i Carabinieri di Agropoli. “La imminente denuncia – scrivono ancora – avrebbe svelato il coinvolgimento di Cagnazzo in affari di natura illecita, minandone la reputazione e gli interessi economici”.
I giudici escludono che Cagnazzo possa aver partecipato in prima persona alla pianificazione e all’esecuzione dell’omicidio. Nella ricostruzione del Riesame dalle indagini emergono “notevoli e rilevanti elementi di conferma alla previa conoscenza da parte di Cagnazzo del piano omicidiario nei confronti del sindaco e della esistenza di un previo accordo per fornire copertura ai responsabili”.
Il riferimento è all’attività di depistaggio che l’Ufficiale avrebbe avviato inquinando la scena del crimine, indirizzando le indagini su una pista rivelatasi completamente falsa e acquisendo senza delega formale i filmati di un impianto di videosorveglianza sul porto di Acciaroli. Secondo i pm del traffico di droga erano interessati anche Cioffi e Cipriano.
Dal 4 gennaio, dopo quasi due mesi di arresti ospedalieri per motivi di salute, Cagnazzo è rinchiuso nel carcere militare di Santa Maria Capua Vetere.
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