Sarebbero stati Giuseppe Cipriano e l’ex Brigadiere dei Carabinieri Lazzaro Cioffi a organizzare l’omicidio del Sindaco Pescatore Angelo Vassallo, di Pollica, perché un collaboratore dell’imprenditore dei vari cinema “aveva fatto un furto nella proprietà di Vassallo e lui (Vassallo) lo aveva scoperto”.
Sarebbe questo il nuovo movente dell’omicidio del Sindaco di Pollica, avvenuto il 5 settembre 2010 con nove colpi di pistola, come affermato nelle ultimissime dichiarazioni del collaboratore di giustizia Romolo Ridosso, uno dei quattro arrestati dalla Dda di Salerno per il delitto. A riportarlo in anteprima è “Il Fatto Quotidiano” in un articolo di Vincenzo Iurillo.
Un altro motivo sarebbe legato al “mancato conferimento dei lavori al cugino” di Cipriano, riguardanti la pavimentazione del Porto di Acciaroli. E ancora “Vassallo era entrato troppo nei nostri fatti” avrebbe affermato il collaboratore di giustizia.
Ridosso è stato infatti ascoltato in carcere a Modena dopo quattro giorni dal suo arresto e quelli del Colonnello Fabio Cagnazzo, Lazzaro Cioffi e Giuseppe Cipriano. Quanto affermato da Ridosso sarebbe contenuto in un verbale dell’11 novembre, depositato agli atti del Riesame che si terrà il 25 novembre, nel quale non figura mai il nome di Cagnazzo.
Dunque vengono riportati alla luce moventi diversi rispetto a quelli legati al traffico di stupefacenti che Vassallo non avrebbe fatto in tempo a denunciare, infatti Ridosso già nel 2021 avrebbe fatto emergere la storia del furto in un altro verbale investigativo, tesi poi ritenuta dai Carabinieri del Ros “surreale, inverosimile e inventata”.
Ma il collaboratore di giustizia anche questa volta avrebbe ribadito, per tre volte, che fu “il furto” la ragione dell’uccisione di Vassallo. Tra le altre cose Ridosso avrebbe anche raccontato delle minacce che avrebbe ricevuto da Cipriano e Cioffi dopo l’omicidio. “Mi dissero che non dovevo dire nulla che ero stato lì ad Acciaroli, che si sarebbero visti tutto loro… gli chiesi di non mettermi in mezzo, che non c’entravo nulla… mi hanno minacciato, Cipriano e Cioffi, che ammazzavano tutti i miei familiari… temo ancora per la loro vita”.
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