Si è tenuta questa mattina presso il Tribunale di Vallo della Lucania la conferenza stampa con il Procuratore Antonio Cantarella, il Procuratore Antonio Pizzi, il Colonnello del Comando Provinciale Carabinieri Filippo Melchiorre, il Capitano della Compagnia Carabinieri di Agropoli Giuseppe Colella e il Comandante del NORM, Tenente Nicola Di Benedetto, in merito al caso del femminicidio di Silvia Nowak, la donna di origini tedesche trovata priva di vita in una pineta in località Ogliastro Marina a Castellabate.
Una svolta si è avuta questa mattina con il fermo del compagno della donna, Kai Dausel, principale indagato, che sarà condotto in carcere.
In apertura il dottore Cantarella ha espresso gratitudine ai Carabinieri di Agropoli e al collega Antonio Pizzi. Vagliati poi gli elementi principali che hanno condotto al fermo, ovvero prove di tipo dichiarativo, informazioni acquisite sia documentali che scientifiche, consulenza tecnica autoptica non completamente depositata e consulenze del RIS.
Tra gli indizi principali pare sia stata trovata una traccia ematica sul paletto della recinzione dell’abitazione quindi pare che l’autore abbia fatto ingresso nella proprietà per poi uscire.
Il movente è in accertamento ma, come sottolineato dal Procuratore, “potrebbe essere stato un atto impulsivo di chi ha agito ma allo stato non ci sono altre ricostruzioni. Sussistono elementi che hanno indotto al fermo”.
La donna è stata attinta alla testa da un oggetto contundente, tagliente, e ha ricevuto lesioni alla gola e al bacino. È stata uccisa con ogni probabilità dove è stata trovata e nel giorno in cui è scomparsa. Non si può ritenere che siano coinvolte altre persone, “Dausel riteniamo abbia un quadro indiziario grave” ha sottolineato il Procuratore.
Fondamentali le immagini delle videocamere dei vicini, perché hanno restituito la presenza di una persona all’interno della proprietà pari a un lasso di tempo di circa 2 ore. I conviventi Nowak-Dausel hanno avuto ospiti nella giornata e si sono allontanati alle 15 e da quel momento nessun altro ha fatto ingresso all’interno della proprietà Nowak. “Le telecamere restituiscono la presenza di un soggetto con particolare conformazione fisica – ha spiegato Cantarella – e abbiamo ripulito le immagini con un consulente tecnico dunque siamo arrivati al fermo di oggi”.
Bisogna attendere il consulente tecnico autoptico, ma con certezza quando è stata attinta dal fuoco la donna era già morta. Il decesso è avvenuto a seguito dei tagli.
I rapporti non erano idilliaci negli ultimi tempi ma non risultano violenze. Inoltre, Dausel aveva gravi precedenti di Polizia Giudiziaria, ovvero nel ‘91 e ‘92 per sospetto danneggiamento di proprietà e per furto e nel ‘94 per tentato furto. Allo stesso modo nel ‘97 per un grave furto mentre nel ‘99 è stato sospettato di omicidio volontario e di frode informatica nel 2014. Il suo nome alla nascita è Uwe Altmann.
“Sono stati due mesi intensi in cui tutte le componenti di Compagnia, Stazione e Ris hanno lavorato incessantemente per raccogliere tutti gli elementi utili alla Procura di Vallo della Lucania – ha affermato il Colonnello Melchiorre -. Ringrazio il Procuratore che ha diretto sul campo le nostre attività, iniziate direttamente il 15 con la dichiarazione di allontanamento volontario. Attraverso la comunicazione della Prefettura di Salerno, informata immediatamente, è stato attivato l’iter che ha consentito di acquisire informazioni utili anche quando il quadro è totalmente cambiato”.
Fondamentale, inoltre pare sia un collegamento ai soldi, ovvero alla dipendenza economica poiché Silvia Nowak aveva una disponibilità generosa di denaro, nell’abitazione infatti sono stati trovati oltre 6000 euro.