“Una Liberazione da reclusi“. Inizia così la riflessione sul 25 Aprile, Festa della Liberazione, di Cono Morello, consigliere comunale di Teggiano e amministratore dell’azienda Diangas.
“I medici e gli infermieri combattono oggi la pandemia come tutti coloro che allora lottarono per la democrazia – scrive Morello -. Oggi per molti non è la festa della liberazione ma è la festa della disperazione secondo me. L’Italia vera attende ancora una risposta seria e concreta da parte delle Istituzioni che fino a questo momento hanno solo proclamato senza fare nulla di concreto“.
Secondo l’imprenditore valdianese, che in queste settimane è stato in prima fila nella raccolta di fondi per l’ospedale di Polla, “ci si improvvisa con bonus diversi ma non esiste un piano armonico per fronteggiare questo tsunami. Ogni giorno in più sarà sempre più tardi. L’economia reale sta morendo. L’Italia paga il conto più salato: il Pil italiano quest’anno si contrarrà del 9,1% e peggio di noi farà solo la Grecia con un -10%. I bonus vari non ancora accreditati, la cassa integrazione ancora bloccata e non erogata, il decreto liquidità o per meglio dire le ‘cambiali in bianco’ che dovranno firmare alcune imprese ancora in alto mare e a costi e condizioni surreali, senza considerare tutte quelle categorie per cui non è stato fatto assolutamente nulla e che oramai stanno morendo o sono già morte lasciate in solitudine. I disoccupati a breve neanche riusciremo a contarli più ed aumenteranno pertanto i fenomeni delinquenziali sociali“.
“Cari Governanti – prosegue – il Coronavirus sta uccidendo un paziente già malato da tempo ovvero l’Italia produttiva. Ci hanno inculcato la dottrina di mercati infallibili e banche centrali onnipotenti. Ma non è così. Oltre ad affrontare l’emergenza, oggi bisogna ricostruire il sistema economico. E intanto ognuno di noi, sempre più sfiduciati, a suo modo prova a fare la sua parte anche oggi 25 Aprile. Buona fortuna Italia“.
– Chiara Di Miele –