L’Associazione Internazionale “Joe Petrosino” di Padula rivolge un appello al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e al Ministro dell’Interno, Angelino Alfano, a favore del testimone di giustizia Ignazio Cutrò, affinchè lo Stato “prenda in seria considerazione di tutelare, sotto ogni aspetto, chi rispetta ed osserva le leggi”.
L’Associazione, lo scorso anno, ha attribuito all’imprenditore della provincia di Agrigento, che dal 1999 ha ricevuto attentati “semplicemente perchè non si è mai voluto piegare ai voleri della mafia”, il premio intitolato al famoso poliziotto. “La sua storia ci ha colpito talmente che ci siamo sentiti in dovere di portarla all’attenzione delle Loro Autorità, ognuna per quanto di propria competenza, perchè ci sia un segno tangibile che lo Stato, per i cittadini onesti, c’è sempre“, scrivono i soci.
“Quest’uomo, dal 2006/2007, da quando ha deciso di diventare testimone di giustizia facendo arrestare numerosi esponenti di spicco della mafia, ha dovuto cessare la propria attività imprenditoriale perchè non riceveva più alcuna commessa e purtroppo lo Stato, che lo doveva proteggere e sorreggere, è stato alquanto assente, al punto che gli fu consigliato addirittura di abbandonare il proprio Comune e di entrare in un sistema di protezione – si legge nella lettera – Questo, a parere dell’Associazione, è inaccettabile, perchè non sono le persone oneste e rispettose della Legge a dover andare via dalle proprie case, dai propri familiari, dalle proprie tradizioni, ma sono i delinquenti a dover essere mandati via ed incarcerati”.
L’Associazione chiede, dunque, una seria presa di posizione da parte dello Stato, “dando la possibilità a questi imprenditori di lavorare”.
– Filomena Chiappardo –