L’obesità infantile è un problema di notevole rilevanza sociale. Il fenomeno, estremamente diffuso anche in Italia, è il risultato dell’introduzione di un quantitativo di calorie maggiore rispetto all’effettivo consumo per un periodo protratto di tempo: in questo modo il bilancio energetico è costantemente positivo e determina l’insorgere della patologia.
Ne abbiamo parlato con il dottor Donato Soldovieri, originario di Auletta e ricercatore medico presso il Dipartimento di Fisiopatologia Medico-Chirurgica e dei Trapianti all’IRCCS Cà Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano.
- Quali sono i dati relativi all’obesità infantile nel nostro Paese? Quale la situazione per i bambini in Campania?
L’obesità infantile e adolescenziale nell’ultimo decennio è più che raddoppiata. L’obesità è oggi due volte più frequente tra gli adolescenti rispetto a 30 anni fa. Nonostante l’attenzione rivolta, negli ultimi anni, alla promozione degli stili di vita salutari e alla lotta al sovrappeso, la proporzione di persone in eccesso ponderale rimane elevata, con un impatto notevole sulla salute. Oggi, dagli ultimi dati di studio emerge che nel nostro Paese il 21,3 % dei bambini risulta essere in sovrappeso, mentre l’11,5 % è obeso. I dati in Campania sono tra quelli più alti rispetto alle altre regioni del nostro Paese, infatti si registra che circa il 28% dei bambini è in sovrappeso e il 21 % è obeso.
- A quali cause è riconducibile questo incremento della problematica?
Le cause in generale sono multifattoriali. L’aumento così notevole nell’ultimo decennio è imputabile a cambiamenti di stili di vita quali la sedentarietà che porta ad uno squilibrio tra apporto e dispendio energetico e ai profondi cambiamenti delle società e dei modelli comportamentali delle comunità.
- Quali sono i cibi che i bambini dovrebbero ridurre o addirittura evitare?
La prevenzione all’obesità è assolutamente consigliata. È necessario modificare gli stili di vita in tutti i contesti educativi. I consigli alimentari sono di ridurre gli zuccheri presenti in diversi alimenti, come dolciumi vari, merendine, caramelle, succhi di frutta e in generale le bevande zuccherate, preferiamo al loro posto la frutta fresca di stagione e una torta fatta in casa con ingredienti controllati. Ridurre il consumo di carboidrati, di pane e pasta. Preferire le verdure, i legumi, i cereali integrali. La sola regolamentazione della quantità di introito di cibo però non basta, è consigliato anche aumentare l’attività fisica ed evitare lo stile di vita sedentario.
- Ci può elencare i rischi che un bambino obeso corre rispetto ad un coetaneo normopeso e a cosa può andare incontro nell’età adolescenziale?
I rischi per un bambino obeso di sviluppare malattie croniche in età adolescenziale o adulta, rispetto ad un suo coetaneo normopeso, sono molto elevati. L’associazione di sovrappeso e patologie dovute ad errate abitudini alimentari e a ridotti livelli di attività fisica ha assunto un’importanza particolare. In particolare l’obesità è associata a gravi malattie quali patologie cardiovascolari, diabete di tipo 2, sindrome metabolica, disturbi endocrinici, alcuni tipi di cancro, influenza sulla fertilità, infiammazioni croniche. Come sentiamo sono molteplici e differenti le malattie che si possono sviluppare, dunque è importantissima la prevenzione.
- Cosa consiglia ai genitori per educare i figli ad una sana alimentazione e ad un corretto stile di vita?
I genitori giocano un ruolo fondamentale in questo. Bisogna educare il bambino alla corretta alimentazione. È complesso quanto insegnargli a camminare o a dialogare. L’esempio è fondamentale, quello dei genitori è propedeutico. Ciò che consiglio è rispettare sempre colazione del mattino, spuntino, pranzo, merenda, cena, migliora il metabolismo e distribuisce i picchi di insulina, riducendo il rischio di ingrassare o di elevare la glicemia. Avere in dispensa solo cibi sani e nutrienti, evitare l’acquisto di merendine, caramelle, dolciumi, bevande zuccherate. Spronare i bambini a fare attività fisica, sport e limitare con fermezza il tempo passato davanti alla tv, ai videogiochi o al cellulare. Evitare di fare gli snack durante il breve tempo disposto per guardare la tv. Inoltre aggiungo che anche per l’orario di andare a letto ci vuole fermezza, l’orario della nanna e della sveglia è importante perchè determina i bioritmi dei bambini.