“Siamo d’accordo per l’approvazione del nuovo Codice della Strada soprattutto perché era ormai obsoleto e fermo al 1992 ovvero 32 anni fa. Ci chiediamo come mai i governi precedenti all’attuale non siano intervenuti in tal senso in modo significativo. Chi ha criticato il nuovo Codice della Strada perché non ha proposto soluzioni in tutti questi anni? Non ci interessa la politica, ma la sicurezza sulle strade. Auspichiamo ci siano dei controlli seri per attuare le regole stabilite dal nuovo Codice della Strada e non si tratti semplicemente di fumo destinato a svanire. L’uso del casco obbligatorio, ad esempio, è un optional nel Sud Italia così come l’utilizzo della cintura”.
E’ il commento di Biagio Ciaramella, portavoce delle associazioni A.M.C.V.S. Odv (Associazione Mamme Coraggio e Vittime della Strada Odv – Presidente Elena Ronzullo), A.U.F.V. Odv (Associazione Unitaria Familiari e Vittime della Strada Odv – Presidente Alberto Pallotti) e A.I.F.V.S. ODV (Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada Odv – Presidente Alberto Pallotti) all’indomani dell’approvazione della riforma del Codice della Strada presso la Camera del Senato della Repubblica, dopo il via libera della Camera dei deputati.
Punti focali, tra gli altri, sono le misure da adottare (multe salate) per contrastare le distrazioni alla guida, l’utilizzo del cellulare, lo stato di ebbrezza dei conducenti e l’utilizzo di stupefacenti da parte di questi ultimi; il rispetto dei limiti di velocità e la riconoscibilità dell’autovelox (il cui segnale di preavviso deve essere posto ad almeno un chilometro dal punto di installazione), le possibilità di guida per i neopatentati, che potranno condurre vetture di potenza superiore ai 75 kw solo dopo tre anni dal conseguimento della patente, gli scooter 125 che potranno transitare su autostrade e strade extraurbane a patto che siano condotti da maggiorenni, la riconoscibilità degli utenti della strada che utilizzano monopattini, i quali dovranno disporre di targa, dovranno essere assicurati e condotti da soggetti col casco, l’abbandono degli animali che sarà severamente vietato con una reclusione sino a sette anni.
“Senza poi dimenticare il cellulare alla guida, che è ancora una grande piaga – dice ancora Ciaramella – Gli introiti derivanti dalle multe per l’attuazione dell’articolo 208, destinate a chi infrange il Codice Stradale, devono essere reinvestiti in sicurezza stradale, come stabilito dal testo approvato. La sinergia tra il Ministro delle infrastrutture, Matteo Salvini, ed il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, sia una battuta d’arresto concreta alla mattanza sulle strade. Come associazioni restiamo convinti, ed in tal senso facciamo appello al Ministro Carlo Nordio, che per dare una svolta definitiva sia necessario rimuovere i riti abbreviati ed i patteggiamenti dai processi, così da garantire giustizia alle vittime”.
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