Si è tenuta ieri mattina, nell’Aula Nigro del Tribunale di Lagonegro, una nuova udienza a porte chiuse del processo di primo grado contro alcune maestre e l’ex preside della scuola elementare di Caselle in Pittari, con l’audizione dei bambini coinvolti nel caso di presunti maltrattamenti e abusi dei mezzi di correzione.
I fatti risalirebbero al 2014 e sono partiti dalla denuncia di alcuni genitori dei piccoli alunni della scuola del piccolo borgo dell’entroterra del Cilento. Ieri davanti ai giudici, senza toga e in aula con le dovute attenzioni di tutela per i minori, è stato sentito un altro bambino coinvolto nella vicenda, che alla presenza di un esperto, lo psicologo Gennaro Imperatore, ha riferito di strattonamenti e tirate d’orecchio e insulti da parte della maestra Ines Stella e di uno schiaffo della maestra Rosetta Fiscina.
In realtà ieri erano previste tre escussioni ma due dei bambini chiamati in aula erano assenti giustificati. E’ una fase molto delicata del dibattimento. I bambini saranno sentiti almeno fino all’8 giugno. Le escussioni dei minori, citati dal Pubblico Ministero, avvengono a distanza di cinque anni dai fatti, elemento per il quale, secondo i legali delle maestre, deve essere preso in considerazione un possibile contagio dichiarativo.
La fase dibattimento in cui saranno essere sentiti circa venti testimoni tra minori e genitori durerà almeno fino a fine settembre. Le maestre imputate sono Rina Lovisi, Rosa Fiscina, coinvolte nel caso dopo la denuncia dei genitori. A processo poi sono finite anche Anna Gerardina Torre (da chiarire che nel suo caso alla prima udienza dibattimentale l’accusa venne corretta e riformulata nel solo caso di abuso dei mezzi di correzione), la maestra Ines Stella e l’ex Preside Biagio Bruno, imputato quest’ultimo per non aver preso provvedimenti nei confronti delle insegnanti dopo le segnalazioni dei genitori. Per lui, il suo legale, ha depositato istanza di proscioglimento. Più grave rimane l’accusa per Rina Lovisi e Rosa Fiscina.
– Marianna Vallone –
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