“Non disperdiamo i sacrifici degli italiani. Non disperdiamo i sacrifici di quelli che hanno lavorato in questi mesi e hanno vissuto in povertà o hanno tenuto in casa i propri bambini. Non disperdiamo sacrifici, non usiamo questo 2 giugno per fare polemiche attorno alla malattia. Oggi dobbiamo ricostruire l’Italia, non ci bastano più i livelli del Piano Marshall. Noi stiamo ripartendo e dobbiamo pensare alle bare che uscivano dall’ospedale di Bergamo. Deve parlare la voce dell’unità d’Italia”.
Un messaggio forte accompagnato da lacrime di commozione è quello del dottore Giuseppe Ippolito, direttore scientifico dell’Istituto “Lazzaro Spallanzani” di Roma e originario di Sant’Arsenio.
Ippolito è stato ospite questa mattina del programma “Agorà” su Raitre. Durante l’intervista, le lacrime hanno solcato il suo viso tanto che alla fine si è scusato con la conduttrice per il momento di commozione dopo le parole del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
“L’emergenza non è finita, il virus continua a circolare – ha aggiunto – Il ricordo dei morti deve essere sempre nei nostri cuori. Dobbiamo essere vigili perché questa operazione di ricostruzione della sanità, per la quale potremo avere tanti fondi, non si trasformi in un meccanismo terribile dove possano esserci ruberie e chi se ne approfitta. Le emergenze sono il posto migliore perchè la gente si arricchisca”.
Parole forti dal dottore Ippolito ma anche l’auspicio di una nuova ripartenza per l’Italia, nella giornata del 2 giugno, dopo i mesi più duri dell’emergenza Coronavirus.
“Ai cittadini – ha concluso – si deve garantire che non ci siano più ospedali senza personale. Cacciamo fuori i raccomandati e, se possibile, cacciamo fuori la politica dalla sanità. Ridefiniamo un nuovo modello di servizio sanitario. Va fatto ora o non lo faremo più, ci vorranno altre due generazioni”.
– Claudia Monaco –