Squadrismo fascista, clima di odio, intimidazione, violenza, azione inaccettabile. Sono le parole più utilizzate in queste ultime ore per definire quanto di grave accaduto a Roma nella giornata di sabato con la manifestazione “No Green Pass” che si è trasformata in una guerriglia urbana, con l’assalto alla sede nazionale della Cgil e con la distruzione di una zona della città da parte di un gruppo di manifestanti, alla presenza anche dei leader di Forza Nuova.
Un accaduto che si collega con la Basilicata, e in particolare con la piccola comunità di Sasso di Castalda, che due anni e mezzo fa è stato il primo Comune lucano a dichiararsi, attraverso una delibera di Consiglio comunale, “antifascista“.
“Purtroppo – ha dichiarato il sindaco Rocchino Nardo – evidentemente eravamo molto lucidi dell’azione fascista di sabato. Via i partiti chiaramente fascisti”.
Nella delibera approvata all’unanimità si legge: “Mai più concessioni di immobili, sale istituzionali, spazi pubblici e strutture comunali, anche destinate ad attività sportive, teatrali, spettacolistiche, culturali o di rappresentanza, ad organizzazioni o associazioni che si richiamano all’ideologia fascista, anche attraverso linguaggi, rituali, simboli, o che facciano riferimento a discriminazioni razziali, etniche, religiose o sessuali”.
“Il fascismo – ha aggiunto il primo cittadino Nardo – non cova solo sotto la cenere come l’azione squadrista di Roma ha dimostrato. Il fascismo è l’antitesi della democrazia, oggi come ieri e come lo sarà domani. Per cui bisogna mettere fuori legge ogni movimento, partito, associazione chiaramente fascista. La legge ne dà facoltà”.
Da Sasso di Castalda, quindi, si ricorda la necessità di intervenire con determinazione al fine di evitare ogni tipo di iniziativa che si trasforma in violenza e in gesti inaccettabili. L’augurio è che sempre più Comuni possano adottare tale delibera, in modo da limitare sempre di più azioni simili che spesso sfociano in violenza ingiustificata.