I Sindaci del Vallo di Diano scendono in campo a sostegno dell’azione mossa dal Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, fermamente contrario all’Autonomia Differenziata e che per dire ancora una volta “no” ha portato in piazza a Roma, con il sostegno di ANCI Campania, gli amministratori locali con l’intento, inoltre, di chiedere lo sblocco dei Fondi di Sviluppo e Coesione.
“Due obiettivi di merito, ugualmente essenziali per il destino dell’Italia – ha affermato De Luca nel suo intervento -. Noi siamo per l’unità d’Italia, siamo per avere dei rapporti fraterni con i nostri concittadini del Nord, siamo un corpo solo, un’anima sola: siamo l’Italia, non abbiamo bisogno di guerre fratricide. Siamo qui per una sola cosa: destinare le risorse aggiuntive al Sud, per consentirgli di recuperare il divario immenso che ci divide, perché fin quando avremo nell’area Meridionale il 20% di disoccupazione in più, l’Italia non sarà mai un Paese competitivo. Abbiamo bisogno di fare un’operazione verità: dire esattamente qual è il rapporto tra Nord e Sud oggi, nella spesa pubblica del nostro Paese, nella sanità”.
Dopo la manifestazione in piazza il corteo si è incamminato verso il Ministero della Coesione: “I cittadini del Sud sono abituati a camminare con la testa alta, non piegata come i peccatori. La dignità del Sud non è in vendita” questo il motto di De Luca. Il corteo, inoltre, durante il cammino è stato momentaneamente bloccato dagli agenti della Polizia di Stato.
“Io mi aspetterei che il Presidente Meloni chiedesse scusa al Sud – ha aggiunto poi il Presidente campano -. Intanto noi siamo a gestire il Fondo Sviluppo e Coesione che per la stessa definizione è un fondo destinato al Sud. La legge stabilisce che l’80% di quelle risorse vadano al Sud. Un Governo che avesse avuto un briciolo di dignità avrebbe fatto gli accordi di coesione in primo luogo con tutte le Regioni del Sud, non con quelle del Nord. Il Presidente del Consiglio ha dimostrato di non avere dignità politica e disprezzo nei confronti del Sud”.
Forte e sentita quindi la partecipazione dei numerosi sindaci intervenuti da ogni parte della Campania ed anche dal Vallo di Diano, che si sono uniti all’appello del Presidente campano indipendentemente dal partito di appartenenza.
Erano presenti infatti i Sindaci di San Rufo, Michele Marmo, accompagnato dai consiglieri Luigi Tierno e Carmelo Marmo; di Teggiano, Michele Di Candia, con l’assessore Lisa Babino e i consiglieri Katia Di Candia e Maddalena Chirico; di Monte San Giacomo, Angela D’Alto, con il vicesindaco Antonio Caporrino, l’assessore Aldo Manno e il consigliere Giacomo Caporrino; di Sala Consilina, Francesco Cavallone; di Sanza, Vittorio Esposito; di Polla, Massimo Loviso, con il consigliere Giuseppe Curcio; di Padula, Michela Cimino; il vicesindaco di Sant’Arsenio, Andrea Vricella, con i consiglieri Vincenzo Forte e Domenico Luisi; il sindaco di Caggiano, Modesto Lamattina; il vicesindaco di San Pietro al Tanagro, Michele Zambrotti, con il presidente del Consiglio comunale Antonio Pagliarulo. Presenti, tra gli altri, i consiglieri regionali Tommaso Pellegrino e Corrado Matera e il presidente del Consorzio di Bonifica Integrale Vallo di Diano e Tanagro, Beniamino Curcio.
“La manifestazione – ha dichiarato Angela D’Alto – ha registrato una grande presenza e una partecipazione sentita, al di là del colore politico. Eravamo in piazza per difendere la nostra terra, per chiedere al Governo di sbloccare finalmente i Fondi Sviluppo e Coesione e contro l’autonomia differenziata, che così come concepita affosserebbe il Sud. Siamo anche stati oggetto di uno spiacevole episodio: in transito, a piedi, da Piazza Santi Apostoli al Ministero della Coesione, la Polizia di Stato ci ha bloccati, quasi come se costituissimo un pericolo per l’ordine pubblico. Cose di altri tempi. Per fortuna poi ha prevalso il buonsenso e siamo passati. In ogni caso, è stato importante esserci, tutti insieme, e chiedere rispetto per la dignità della Campania”.
“Tanti i sindaci del territorio a Roma – ha riferito Modesto Lamattina – per manifestare non contro qualcuno ma per il futuro delle nostre comunità ormai divenute sempre più periferiche e non al centro della politica centrale di un Sud sempre più bistrattato”.
“La Costituzione all’art. 5 recita: ‘La Repubblica italiana è una e indivisibile…’ laddove la solidarietà e la cooperazione tra le diverse aree del Paese rappresentano il collante della stessa tenuta sociale – chiosa Michele Di Candia -. È evidente che il disegno di legge approvato dal Governo sull’Autonomia differenziata aumenta le disuguaglianze tra le regioni più ricche e quelle più povere con il rischio che i cittadini del Sud vedano lesi i diritti fondamentali. Per questo motivo, le comunità del Sud devono essere unite e battersi affinché questo scellerato progetto, a trazione nordista, sia ritirato, o quantomeno modificato, guardando al Sud non come una zavorra di cui liberarsi, bensì come un’area dalle enormi potenzialità”.
“Una lunga giornata iniziata alle 5:00 – ha sottolineato Massimo Loviso – dalle tinte accese e dai toni forti. La Campania con a capo il suo Presidente ha chiesto le risorse per completare le opere o realizzarne altre nuove. Siamo fiduciosi che le richieste a gran voce possano essere esaudite”.
“Giusto partecipare alla manifestazione perché ha permesso di accendere i riflettori su importanti questioni e quella dei Fondi per il Sud lo è – ha sottolineato l’Amministrazione di San Pietro al Tanagro –. Bisogna inoltre porre l’attenzione sulla maggiore autonomia che verrebbe concessa alle Regioni senza però avere alcuna garanzia di riequilibrio per i servizi essenziali (LEP) finalizzati a restringere il divario Nord-Sud”.
“E’ importante che come amministratori restiamo tutti uniti per il bene del Sud – afferma Michele Marmo -. Il Comune di San Rufo è in piazza a manifestare per il bene del Sud che si traduce anche in bene dei nostri concittadini. Far sentire la nostra voce, al di là dell’orientamento politico, è fondamentale affinché si possa finalmente colmare questo divario tra Nord e Sud che tanto ci attanaglia. Non manifestiamo semplicemente per noi, ma per il futuro dei nostri cittadini, per le generazioni a cui lasceremo i nostri territori”.
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