Il 25 novembre è la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, una ricorrenza istituita nel 1999 dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite per combattere l’atroce fenomeno sociale del femminicidio.
Sull’argomento si è soffermata la Segretaria Regionale dell’Ugl Basilicata, Florence Costanzo, che afferma: “Dopo il femminicidio di Giulia Cecchettin sono più che raddoppiate le richieste al 1522, il servizio pubblico di telefono gratuito promosso dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri attivo 24 ore su 24 e che accoglie le richieste di aiuto e sostegno delle vittime di violenza e stalking. Dalle consuete 200 chiamate quotidiane, si è passati a 450-500. Oltre alle adolescenti, sono aumentate le richieste da parte dei genitori, in particolare dalle mamme, preoccupati per le figlie dopo il caso di Giulia. Più di 100, tante sono le vittime di genere femminile maturate in un contesto familiare, affettivo, episodi in cui l’assassino è il partner o l’ex partner. Ma non c’è solo questo: in Italia crescono le violenze, i maltrattamenti e gli atti persecutori contro le donne. Stiamo diventando – tuona forte Costanzo – il Bel Paese Italia che odia le donne”.
In Basilicata i dati fanno registrare in 30 anni almeno 15 donne uccise, motivo per cui secondo la rappresentante sindacale è necessario promuovere una maggiore sensibilizzazione culturale all’interno delle famiglie, iniziando dalle scuole per educare i più giovani ai valori della non violenza e del rispetto delle donne.
“Come Ugl Basilicata – prosegue – siamo favorevoli all’applicazione della Legge 119 del 15/10/13 e del decreto legge 93 del 14 agosto 2013. Il 25 novembre non deve essere solo quel giorno per parlare di violenza bensì, sempre per il quadro che rimane preoccupante, per imporre da parte di tutti, sindacato, istituzioni, politica, scuola, famiglia, la massima attenzione. Il femminicidio è il gesto finale della violenza sulle donne. La violenza ha molti possibili modi di esercitarsi: dalle minacce alla persecuzione, dai maltrattamenti agli stupri. L’Ugl Basilicata sarà sempre in prima linea contro la violenza sulle donne e i femminicidi, forti sostenitori che la donna non più sola, non va ignorata: bisogna tenere alta l’attenzione; nell’arco della vita una donna su tre ha subito abusi e violenza, fisica o psicologica. Donne, ragazze e bambine continuano ad essere vittime di discriminazioni, violenze, abusi e sfruttamento”.
“Servono pene certe, se avvengono segnalazioni o denunce, non legare le mani alle Forze dell’Ordine, ma prendere immediati provvedimenti. Se lo Stato non interviene sulle minacce perché ‘tanto sono e trattasi solo di minacce’, scoraggia la donna e rafforza solo chi minaccia. Per l’Ugl basterebbe facilitare l’adozione di protocolli e migliorare pratiche nei Tribunali per un’applicazione sempre più efficace della normativa sul codice rosso, garantire la certezza della pena, potenziare le misure di protezione delle vittime e rafforzare il ricorso allo strumento dei braccialetti elettronici, che spesso non vengono applicati perché semplicemente non ce ne sono. E ancora, bisogna investire – conclude Costanzo – sulla formazione degli operatori, propagandare apposite campagne di sensibilizzazione e informazione per far conoscere alle donne gli strumenti di assistenza ai quali possono rivolgersi: dai Centri Antiviolenza e dalle Case Rifugio al numero verde 1522. Alle donne va rubato il cuore non la vita”.