“Perché dall’impegno di risorse economiche, previste dal Governo nel Decreto legge ‘Sostegni’, vengono inspiegabilmente sempre esclusi solo i lavoratori agricoli?”. A chiederselo sono il Segretario Generale del sindacato nazionale SIFUS CONFALI, Maurizio Grosso, e il Segretario nazionale “Braccianti Agricoli” SIFUS CONFALI, Lino Masi.
Ma non è solo questo che viene contestato con forza, perché Maurizio Grosso e Lino Masi puntano il dito sul fatto che “i sindacati confederali hanno incontrato il Ministro all’Agricoltura, Patuanelli, senza avere avuto la sensibilità (durante il confronto) non solo di porre con determinazione la questione che riguarda la necessità di un meccanismo che prevede la riconferma delle giornate lavorative dell’anno precedente (sul piano assistenziale e su quello previdenziale), ma anche quella di chiedere di sostenere con forza la necessità di un bonus atto a rimpinguare economicamente le giornate perdute involontariamente nel 2020 dai braccianti agricoli a causa dell’emergenza sanitaria“.
Per questi motivi, come annunciano all’unisono i due segretari nazionali, il SIFUS continua la lotta per rivendicare i diritti negati ai lavoratori agricoli ed attende ancora di essere convocato:”Forse i braccianti agricoli sono considerati lavoratori di serie B, senza famiglia e senza problemi economici? Se fosse così è grave! Soprattutto perché abbiamo visto che il Governo ha predisposto aiuti e quindi risorse per la cassa integrazione, per le nuove indennità a favore dei lavoratori stagionali non agricoli, per i precari dello sport e dello spettacolo, per il rinnovo del reddito di emergenza e per il rifinanziamento del reddito di cittadinanza, per gli enti locali e il trasporto pubblico, per la sanità e per i vaccini. Addirittura, ci sono 2 miliardi di euro per coprire la cancellazione di vecchie cartelle esattoriali”.
“Ben venga tutto, ma non si trascurino però i lavoratori agricoli. Non è giusto! – continuano – Non è corretto e non è bello! Ecco che allora siamo ancora più legittimati, noi del SIFUS CONFALI, a lottare per tutelarli e fare in modo che abbiano il sacrosanto diritto di poter godere anch’essi di queste risorse, come accadrà in Italia per altri lavoratori. Chiediamo pertanto una risposta chiara e vogliamo delle spiegazioni”.
– Chiara Di Miele –