Si è incentrata sull’esplosione di una bomba ai danni di un’attività commerciale del Vallo di Diano nel marzo del 2014 l’udienza che si è tenuta ieri al Tribunale di Paola, in provincia di Cosenza, e che rientra nel rito ordinario del processo “Frontiera”, il procedimento che prende il nome dall’omonima operazione condotta nel luglio del 2016 dai Carabinieri del ROS in Calabria, Campania, Basilicata e Lombardia.
I militari dell’Arma, nell’occasione, diedero esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Catanzaro su richiesta della locale D.D.A., nei confronti di 58 persone indagate per associazione di tipo mafioso, associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, estorsione, rapina, usura, illecita concorrenza con violenza e minaccia ed altri delitti.
Alla sbarra i nomi che contano all’interno di “Frontiera”, tra cui Franco Muto, il 78enne “re del Pesce” reggente del clan di Cetraro che porta il suo cognome. Coinvolte nell’operazione anche quattro persone del Vallo di Diano, Vito e Cono Gallo, padre e figlio di Sala Consilina, Enzo Casale e Fabrizio Vitale, anch’essi di Sala Consilina. L’indagine partì nel settembre del 2014 in seguito all’omicidio del sindaco di Pollica, Angelo Vassallo e, proprio con l’operazione “Frontiera” ha disarticolato uno dei sodalizi ‘ndranghetisti ritenuti maggiormente pericolosi e che da tempo aveva esteso la propria influenza anche nel Vallo di Diano e nel Basso Cilento.
L’udienza di ieri è stata dedicata all’assunzione delle prove a carico di Vito Gallo, imputato di estorsione aggravata dal metodo mafioso ai danni di un’attività. Un ordigno esplosivo, presumibilmente simile ad un grosso petardo e costruito artigianalmente, fu fatto esplodere in piena notte dietro una porta posteriore dell’attività che era pronto per essere inaugurato dopo pochissime settimane. Nel corso del dibattimento di ieri nulla è emerso in merito al mandante che provocò l’esplosione della bomba nel marzo del 2014 davanti all’attività commerciale del Vallo di Diano. Tutti i testi ascoltati hanno escluso intimidazioni ai loro danni da parte di Gallo.
Il difensore di quest’ultimo, l’avvocato Domenico Amodeo, si dichiara soddisfatto per i risultati dell’istruzione dibattimentale che si è svolta ieri, “confidando in un proscioglimento del mio assistito dai due episodi estorsivi“.
– Chiara Di Miele –