“Sono in stretto contatto con mia cognata e con i miei familiari. Alcuni si stanno allontanando dai territori più a rischio, altri lo hanno già fatto. Siamo tutti preoccupati, la situazione è delicatissima”. Sono le parole di Natalya, di origini ucraine, da vent’anni a Vietri di Potenza dove si è fatta una nuova vita e ha legami familiari.
Dal 2009 è cittadina italiana ma ha difficoltà a raccontare cosa sta succedendo nella sua terra di origine. Come lei, vivono a Vietri da tempo altre donne di nazionalità ucraina, quasi tutte hanno avuto la possibilità di mettere su famiglia e ormai sono parte integrante della comunità locale. In particolare, alcuni familiari di Natalya vivono a Lviv, altri conoscenti e amici nelle zone ancora più vicine alle aree oggetto già di attacchi russi.
“Ho sentito – ha dichiarato Natalya a Ondanews – i miei nipoti che vivono a Chernigov, al confine con la Bielorussia. Stamattina con i bambini sono partiti verso zone più tranquille. Sono tutti con le valigie pronte ma spostarsi non è semplice. Hanno paura di lasciare case, degli atti di sciacallaggio, serve gasolio. Alcuni familiari resistono e restano nelle loro case”.
Natalya, diventata cittadina di Vietri dove ha conosciuto Gerardo, racconta preoccupata e anche stupita per le parole di Vladimir Putin: “Ascolto senza sosta telegiornali e notizie sul web, tutto ciò che dice è senza senso, davvero. Poi non è vero che non tocca i civili, anzi. I fatti dimostrano altro”.
In queste ore i contatti con la sua terra di origine sono continui, sin dalle 5 di questa mattina quando in Italia è arrivata notizia dell’inizio dell’invasione voluta da Putin: “Mi raccontano di carri armati che entrano nelle città, qualcosa di raccapricciante e di surreale”.
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