Questa mattina una pattuglia della Compagnia della Guardia di Finanza di Lauria, in servizio di perlustrazione per la repressione dei traffici illeciti, ha individuato, presso un’area di sosta lungo l’autostrada A2 del Mediterraneo compresa tra gli svincoli di Lagonegro Sud e Lauria Nord un’auto sospetta, precisamente una Renault Megane Scenic, in direzione sud.
Durante il controllo, il conducente e unico occupante del mezzo, un 42enne albanese residente nel Paese delle Aquile, dapprima ha cercato di fornire ai militari del Nucleo Mobile della Compagnia indicazioni rassicuranti sulle circostanze del suo viaggio ma è incorso in successive contraddizioni, fornendo versioni diverse sulla provenienza del tragitto e la sua destinazione.
Le operazioni di approfondimento del controllo, svolte sotto il coordinamento del Pubblico Ministero presso la Procura della Repubblica di Lagonegro, la Dottoressa Colella, e seguite dal Procuratore Capo della Repubblica Vittorio Russo, si sono sviluppate attraverso un’accurata ispezione dell’abitacolo, del vano bagagli e del vano motore e proprio qui è stato individuato un nascondiglio per la cocaina.
Nel dettaglio, attraverso un’artificiosa modifica dell’alloggiamento della batteria di alimentazione, è stato scoperto uno spazio apposito per il posizionamento della droga. Il pacco contenente la cocaina, non facilmente individuabile a prima vista, era stato avvolto in un involucro in plastica per sottovuoto, una pellicola in cellophane ed, esternamente, in un sacchetto in plastica.
Il pacco confezionato è stato poi trovato anche impregnato di una sostanza gelatinosa, probabilmente dentifricio, modalità adottata solitamente per tentare di limitare la possibilità di scoperta da parte delle unità cinofile.
Le Fiamme Gialle hanno così trovato 1 chilo di cocaina e le prime analisi hanno rivelato un grado di purezza dell’80%. Gli investigatori, ritengono, pertanto, che se ne sarebbero potute ricavare circa 5mila dosi per la vendita al dettaglio, con un guadagno compreso tra 50mila e 60mila euro. Il valore all’ingrosso si aggirerebbe invece intorno ai 30-35 mila euro.
L’uomo è stato quindi arrestato in flagranza di reato e portato presso il carcere di Potenza.
– Maria De Paola –