Leggermente in calo ma stabili le nascite registrate nel 2019 nel Vallo di Diano e Tanagro.
La curva delle statistiche demografiche dell’anno 2019 nei comuni del comprensorio non registra particolari flessioni se non oscillazioni più o meno irrilevanti.
L’anno passato si è concluso con 430 nascite a fronte delle 456 dell’anno 2018. Il più alto tasso di natalità, ancora una volta, lo registra il Comune di Sala Consilina con 91 nascite (97 nel 2018) seguito da Montesano sulla Marcellana con 49 nascite (50 nel 2018).
Lievemente in calo ma nella linea della stabilità rimangono Sassano con 47 nascite (42 nel 2018), Polla con 40 (47 nel 2018) e Padula con 33 (37 nel 2018)
Piccolo aumento per Atena Lucana che passa a 21 nascite (18 nel 2018), Monte San Giacomo invece a 10 (2 nel 2018), Auletta con 16 (12 nel 2018) e San Pietro al Tanagro con 14 (9 nel 2018).
Stabile il Comune di Teggiano che conferma 37 nati (38 nel 2018) e quello di Casalbuono con 7 (8 nel 2018).
Calo a Sant’Arsenio con 16 nascite (22 nel 2018), Caggiano con 11 (17 nel 2018) e a Buonabitacolo con 18 (22 nel 2018). A Pertosa si registra, invece, il più basso tasso di natalità: la cicogna ha fatto visita solo due volte (4 nel 2018). Brusco calo anche a Sanza con 8 nascite (19 nel 2018). Il Comune di San Rufo conferma 10 nascite come nel 2018.
Anche il 2019 si conferma un anno “azzurro” con 226 maschi rispetto alle 204 femmine. Gli unici Comuni che hanno registrato il maggior numero di femmine sono Sassano, Buonabitacolo, Teggiano. A Pertosa, occorre sottolineare, le uniche due nascite sono rosa.
Dati che, come si sottolineava in partenza, non registrano particolari oscillazioni negative ma neanche positive. Le nascite non riescono a incrementare un trend costantemente in calo da ormai molti anni, in linea senz’altro con i dati nazionali ma che tuttavia fa riflettere sul futuro del territorio. Un calo, inoltre, che non sembra destinato a diminuire.
Lo spettro della chiusura Punto Nascita dell’ospedale “Curto” di Polla, inoltre, incombe a causa dei volumi di attività inferiori ai 500 parti e sulla quale cittadini, sanitari e amministratori continuano a lavorare.
Un lavoro, tuttavia, che occorre di modifiche culturali e sociali. Emigrazione ma anche scelte personali, precarietà, reddito basso: sono solo alcuni dei fattori che incidono sulla crisi delle nascite.
Per i neo-genitori ma anche per tutti coloro che stanno per mettere alla luce un bebè in questo 2020 iniziato da qualche settimana, un caloroso augurio dalla redazione di Ondanews.it.
– Claudia Monaco –