1500 mq di esposizione coperta e molteplici percorsi naturalistici collegati: nasce a Pertosa, nel cuore del Parco Nazionale Cilento, Vallo di Diano e Alburni, il Museo del Suolo. La nuova struttura, presentata in conferenza stampa all’AGIS di Napoli, è prossima all’inaugurazione, fissata per venerdì 22 aprile (e, dopo alcuni giorni di avviamenti tecnici, sarà definitivamente aperta al pubblico a partire dal 1 Maggio). Unica in Italia e con pochissimi similari in Europa e nel mondo, propone un singolare itinerario di conoscenza dedicato alla terra, e più precisamente a ciò che avviene in quei tre metri, fondamentali per la vita sul nostro pianeta, che dalla superficie si portano in basso.
Nata per iniziativa della Fondazione MIdA (i musei integrati dell’ambiente) presieduta da Francescantonio D’Orilia, è stata finanziata dalla Regione Campania attraverso i fondi comunitari (P.O. Campania FESR 2007/2013 – Obiettivo Operativo 6.3) e si avvale del patrocinio morale e della collaborazione della Commissione Europea.
“Sono molto soddisfatto – commenta nel suo intervento Sebastiano Maffettone, Consigliere per la Cultura della Regione Campania – di annunciare questa iniziativa. La maggior parte dei cittadini pensa che le istituzioni facciano le cose con scarsa attenzione, non è sempre così e la prova di questo è proprio il Museo che stiamo presentando oggi. Mi sembra bellissimo che con cifre relativamente basse si ottengano risultati sofisticati ed eccellenti come questo. E sono sicuro che in futuro si farà di più”.
Un progetto di grande valenza scientifica e culturale, oltre che potente attrattore turistico, che ha avviato i suoi lavori nel 2015, quando l’Assemblea generale delle Nazioni Unite proclamò l’Anno internazionale dei suoli. Da allora, incessantemente, un team di scienziati, che ha riunito i maggiori esperti del settore, coadiuvati in questa impresa dall’intera comunità dei cittadini di Pertosa ed Auletta, rappresentati in conferenza stampa dai Sindaci Michele Caggiano e Pietro Pessolano, ha lavorato per la realizzazione di questo nuovo piccolo scrigno prezioso.
“Il Museo del Suolo – sottolineano Francescantonio D’Orilia e Mariana Amato, rispettivamente presidente e direttore scientifico della Fondazione MIdA – rappresenta la realizzazione di un progetto centrale nella visione e nella fisionomia dei Musei Integrati dell’Ambiente. Il suo obiettivo è svelare le molte dimensioni di una risorsa primaria che è fondamentale conoscere e tutelare, ponendo l’attenzione su un sistema che sostiene la vita del pianeta, interagisce con la fisionomia dei paesaggi, con le caratteristiche dei prodotti agricoli e con la storia dell’uomo”.
Dalla terra delle formiche, alla fauna che popola il sottosuolo, al mondo delle radici, ai diversi tipi di terreno, al mistero della creazione dell’humus, tra viaggi virtuali, installazioni di reperti e materiali naturali, fino alle collezioni vegetali, il Museo del Suolo di Pertosa, in tal senso, offre un percorso di conoscenza incomparabile.
Il Museo del Suolo si inserisce in un contesto che comprende le Grotte di Pertosa – Auletta, un affascinante complesso speleologico che si estende per circa tremila metri nel massiccio dei Monti Alburni, la cui visita inizia con la navigazione del sotterraneo corso d’acqua Negro; anche per le Grotte è stato realizzato un importante intervento di innovazione tecnologica che, dal 1 maggio 2016, renderà operativo lungo tutto il percorso di visita un avveniristico ed ecosostenibile impianto illuminotecnico.
Ad esse si aggiunge il Museo Speleo-Archeologico (MIdA 01) nel centro storico di Pertosa, incentrato sull’eccezionale giacimento archeologico delle Grotte, che testimonia di ripetute frequentazioni umane estese nell’arco di circa 40.000 anni, dall’età paleolitica sino all’epoca medievale. Qui, tra l’altro, viene riprodotto (ed aperto al pubblico dal prossimo 1 maggio 2016), a grandezza naturale, il duplice impianto palafitticolo protostorico scoperto nelle Grotte , il primo (e a tutt’oggi l’unico in Europa) ritrovato in ambiente sotterraneo. Infine, nella confinante Auletta, si conserva lo Jesus, complesso monumentale su più livelli costituito da tre corpi di fabbrica sovrapposti che ospita attività di divulgazione culturale e di formazione.
– redazione –