I familiari di Caterina Tuozzo, 86enne di Sala Consilina positiva al Coronavirus morta nei giorni scorsi all’ospedale “Luigi Curto” di Polla chiedono ulteriori spiegazioni sulla causa del decesso.
L’86enne è stata soccorsa la scorsa settimana perché non riusciva ad alzarsi e a camminare. Una volta arrivata al Pronto Soccorso è stata sottoposta al test sierologico che avrebbe dato esito negativo. In seguito è stata quindi ricoverata nel reparto di Neurologia ed è stata sottoposta a tampone che avrebbe dato, invece, esito positivo.
Il figlio ha raccontato gli ultimi giorni di vita della madre e ha parlato anche delle pressioni che avrebbero subito da uno dei sanitari che voleva dimettere l’86enne in quanto, a suo dire, non presentava né sintomi riconducibili al Coronavirus né ad altre malattie. Il figlio non ha accettato le dimissioni perché la donna non era autonoma, non poteva ricevere assistenza adeguata e nessuno l’avrebbe aiutata proprio perché positiva.
“Questa è stata la cosa più grave che hanno fatto – commenta – perché hanno mancato di umanità”.
Venerdì 23 ottobre la figlia della donna ha cercato di rintracciare la madre telefonicamente senza avere però risposta. Nel tardo pomeriggio, i familiari, allarmati, hanno chiamato in reparto e hanno saputo che l’anziana era entrata in coma.
Il figlio lamenta il fatto che i sanitari “non hanno avuto il coraggio di chiamare e comunicare che mamma era entrata in coma. In una circostanza del genere una struttura dovrebbe dare maggiori informazioni”.
Affranta e piena di dolore la famiglia vuole sapere “perché è entrata in coma, quali sono le cause e che cosa le ha provocato la morte”. Come specificato più volte, “non sappiamo la diagnosi d’ingresso e neanche se ha contratto il Covid in ospedale o se era già stata contagiata”.
Dato che nel nosocomio pollese non era stato ancora allestito un reparto pre-Covid, la donna, come racconta il figlio, “doveva essere trasferita in altri ospedali ma non è stato reperito nessun posto letto nelle strutture sanitarie della Campania”.
La stessa sera che ha appresso del coma della madre, il figlio ha mandato una mail al Direttore Sanitario richiedendo urgenti informazioni.
– Annamaria Lotierzo –
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