La Suprema Corte di Cassazione ha annullato questa sera la sentenza di condanna della Corte di Assise di Appello di Potenza emessa nel dicembre del 2015 nei confronti del Maresciallo dei Carabinieri Giovanni Cunsolo, per la morte del giovane di Buonabitacolo Massimo Casalnuovo, con remissione degli atti presso la Corte d’Appello di Salerno per un nuovo giudizio. I capi della sentenza che dovranno essere sottoposti a nuovo giudizio saranno resi noti con il deposito delle motivazioni.
La vicenda ha inizio il 20 agosto del 2011 a Buonabitacolo allorquando Massimo Casalnuovo, a bordo del suo motorino, perse la vita in via Grancia cadendo rovinosamente al suolo nei pressi di un posto di blocco dei Carabinieri. Il giovane non si era fermato all’alt impostogli dai Carabinieri e per la sua morte venne accusato il maresciallo Cunsolo di aver sferrato un calcio al motorino del giovane provocandone così la caduta.
Il 5 luglio 2013, difeso dall’avvocato Renivaldo Lagreca, Cunsolo venne assolto in primo grado “perché il fatto non sussiste” mentre il 21 dicembre 2015 la Corte d’Appello di Potenza condannò il Maresciallo a 4 anni e 6 mesi di reclusione e 5 anni di interdizione dai pubblici uffici per omicidio preterintenzionale, accogliendo la tesi della famiglia Casalnuovo, assistita dall’avvocato Cristiano Sandri.
Tutto da rifare, quindi, secondo la Cassazione, che ha disposto il rinvio del processo in Corte d’Appello per una nuova disamina dei fatti.
– Claudia Monaco –