Il pubblico ministero ha proposto appello contro la sentenza di condanna emessa lo scorso 24 novembre dal giudice del Tribunale di Trani nel corso del processo con rito abbreviato a carico di Pantaleo D’Addato, accusato dell’omicidio colposo aggravato della giovane Maria Dorotea Di Sia, 25enne di Santa Marina molto conosciuta nel Vallo di Diano per aver frequentato il Liceo Artistico di Teggiano e morta in seguito allo scontro dell’Audi A6 condotta dall’imputato contro il pilastro di una villa in costruzione a Bisceglie nella notte del 13 maggio del 2014.
Il giudice, alla fine del procedimento di primo grado, ha stabilito per D’Addato la pena di tre anni di reclusione, revoca della patente di guida, confisca dell’autoveicolo e interdizione dai pubblici uffici per 5 anni.
Il pm, dunque, ritenendo lieve la condanna, ha impugnato la sentenza di primo grado e così il procedimento passerà da Trani alla Corte d’Appello di Bari. Si attende ora la fissazione della prima udienza.
Nel frattempo venerdì 13 maggio ricorrono i due anni dal tragico incidente in cui Maria Dorotea perse la vita e familiari e amici, per onorarne la memoria, si riuniranno nella Cattedrale di Policastro alle ore 18.00 per una messa in suffragio. Continua a cercare giustizia Donato Di Sia, padre della sfortunata ragazza, che da due anni lotta per una pena giusta e certa. “Anche attraverso l’appello – dichiara Donato Di Sia ad Ondanews – cerchiamo di giungere ad una sentenza equa e più incisiva rispetto a quella emessa in primo grado e soprattutto che venga eseguita“.
– Chiara Di Miele –
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