In una lettera rivolta al Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, i genitori di Giovanna Pastoressa, Domenico Pastoressa e Maria Cristina Mazzilli, hanno ritenuto opportuno porre dei chiarimenti in merito alla causa della morte della giovane figlia avvenuta il 16 dicembre del 2019, dopo giorni di agonia. Ricordiamo, infatti, che la dottoressa è rimasta vittima di un tragico incidente, ovvero il crollo del PalAlberti di Lauria che si è verificato il 13 dicembre dello stesso anno.
“Illustrissimo Signor Presidente del Consiglio – scrivono i genitori di Giovanna – in occasione della presentazione dell’Accordo per lo Sviluppo e la Coesione tra la Presidenza del Consiglio dei Ministri e la Regione Basilicata, firmato il 25 marzo scorso a Potenza e ripresa dalla RAI, quali genitori della defunta Giovanna Pastoressa con la presente vogliamo evidenziare che le Sue dichiarazioni relative al Palazzetto dello Sport di Lauria sono state inesatte e fuorvianti”.
“Nostra figlia Giovanna, infatti, come accertato in sede di incidente probatorio da un Collegio peritale del Tribunale di Lagonegro – proseguono – è deceduta per il crollo del Palazzetto causato da errori progettuali e omissioni commessi dai tecnici incaricati (D.L. e Collaudatore) e dalle imprese esecutrici della struttura e della copertura, e non per una tromba d’aria (inesistente!), che Lei ha citato per ben due volte, risultando peraltro inconferente il menzionato adeguamento sismico della struttura. Pertanto, nel ringraziarLa per l’abbraccio rivolto alla nostra famiglia, Le chiediamo cortesemente di rettificare quanto da Lei erroneamente affermato”.
Infine, la missiva è stata indirizzata anche al Presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, e al Sindaco di Lauria, Gianni Pittella, allo scopo di formalizzare “istanza di accesso agli atti per acquisire la richiesta di finanziamento (Fondi FSC) ricevuta e il comunicato che Le è stato consegnato al fine di verificare perché e chi imputa ad una tromba d’aria la causa della tragedia occorsa alla nostra famiglia”.
Ricordiamo, inoltre, che lo scorso gennaio il Gup del Tribunale di Lagonegro ha disposto il rinvio a giudizio per i reati di disastro e omicidio colposi, lesioni personali e falso materiale a carico, a vario titolo, di 9 imputati. Il processo prenderà il via il 10 aprile presso il Tribunale di Lagonegro con la prima udienza dibattimentale che si svolgerà davanti al Giudice monocratico, dottoressa Viterale.
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