Sono state archiviate le indagini sulla morte di Simon Gautier, il giovane escursionista francese caduto in un dirupo di Scario il 9 agosto del 2019 e trovato dopo 9 giorni senza vita. Questa la decisione giunta dal Tribunale di Vallo della Lucania che ha respinto l’opposizione all’archiviazione presentata dalla famiglia e ha definitivamente escluso anche i ritardi nei soccorsi.
La Procura della Repubblica di Vallo della Lucania aveva richiesto l’archiviazione delle indagini nel maggio dello scorso anno. Secondo le risultanze dell’autopsia Simon sarebbe morto in seguito ad un’emorragia causata dalla rottura dell’arteria femorale. La famiglia aveva chiesto agli inquirenti di indagare sui contatti avuti tra il ragazzo e i numeri di emergenza a cui si era rivolto appena resosi conto di essersi perso.
Secondo gli inquirenti, però, i soccorsi non avrebbero alcuna responsabilità nella morte del 27enne perchè non sono stati rilevati elementi di responsabilità di tipo omissivo della macchina dei soccorsi, ma solo sfavorevoli congiunture che hanno determinato un ritardo incolpevole nelle operazioni di ricerca e ritrovamento.
I familiari di Gautier, però, attraverso l’avvocato Maurizio Sica si opposero all’archiviazione. Il legale della famiglia riteneva che l’indagine non avesse approfondito il momento iniziale della telefonata tra Simon e il 118 e il 112 e che le informazioni rese dall’escursionista in italiano agli operatori non fossero scarse. La richiesta non è stata dunque accolta dai giudici del Tribunale vallese.
– Chiara Di Miele –
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