La Suprema Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso proposto dalle parti civili avverso la sentenza di assoluzione nei confronti del Maresciallo dell’Arma dei Carabinieri Giovanni Cunsolo per la morte del giovane Massimo Casalnuovo che ha perso la vita ad un posto di blocco di Buonabitacolo nell’agosto 2011.
Questa mattina si è tenuta l’udienza per la discussione del ricorso mentre in serata è giunta la decisione degli Ermellini.
Occorre ricordare che la Corte d’Appello di Salerno ha assolto dall’accusa di omicidio preterintenzionale il militare.
Nel luglio 2013, invece, Cunsolo è stato assolto dal Tribunale di Sala Consilina con formula dubitativa dall’accusa di omicidio preterintenzionale “perché il fatto non sussiste” mentre nel dicembre 2015 la Corte d’Assise di Potenza ha condannato il Maresciallo alla pena di 4 anni e 6 mesi con interdizione per 5 anni dai pubblici uffici per il reato di omicidio preterintenzionale. Il 4 dicembre 2017 la Suprema Corte di Cassazione ha annullato la sentenza di condanna della Corte di Assise di Appello di Potenza con remissione degli atti presso la Corte d’Appello di Salerno per un processo bis. Infine, l’assoluzione alla Corte d’Appello di Salerno.
Con oggi, dopo 9 anni, si chiude così la vicenda giudiziaria legata alla morte del giovane meccanico di Buonabitacolo.
“È finito un incubo durato nove anni, è una sentenza giusta – le parole dell’avvocato Renivaldo Lagreca, legale di Cunsolo -. Non c’è gioia ma serenità“.
– Claudia Monaco –
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