Con la morte di Clorinda Florenzano, Morigerati perde una preziosa pagina di storia. La maestra e fondatrice del museo etnografico della civiltà contadina, aveva tagliato il traguardo dei 96 anni lo scorso 19 maggio. Proveniva da uno dei più antichi casati dell’entroterra del Golfo di Policastro, quella dei Gallotti.
Donna Clorinda, come tutti la chiamavano, è mancata mercoledì mattina nel suo appartamento nello storico Palazzo Baronale, che dal XV secolo domina piazza Piano la Porta. Con la sua scomparsa se ne va una donna che ha lasciato importanti tracce della sua raffinata cultura.
Nata nel 1922, quinta di sette fratelli, 3 maschi e 4 femmine, Clorinda insieme alla sorella Modestina, dalla quale non si separava mai, agli inizi degli anni ’60 ha iniziato una raccolta di oggetti della cultura contadina, degli antichi mestieri degli abitanti dell’entroterra del Golfo di Policastro e della vita quotidiana. Un lavoro meticoloso e costante a contatto con le famiglie che le portò a realizzare una mostra permanente fino a diventare nel 1976 un museo della civiltà contadina, oggi preziosa eredità culturale conservata e allestita dall’antropologo Luciano Blasco nelle stanze dell’antico convento di Sant’Anna.
Aspetto dolce e statura minuta, Clorinda ha rappresentato un pilastro nel piccolo borgo di Morigerati diventando anche la prima vicesindaco donna negli anni ’70. Sempre al fianco delle donne, soprattutto delle meno fortunate, è stata presidente del CIF (Centro Italiano Femminile) di Morigerati che faceva capo a Salerno. Forte il legame con l’insegnamento e con i tanti alunni che l’hanno stimata e amata. Grazie alla sua operosità e a quella della sorella il borgo già negli anni ’50 ha ottenuto la scuola materna, diventata pubblica qualche decennio più tardi.
L’addio a Clorinda si terrà domattina alle 10.30 nella chiesa di San Demetrio Martire a Morigerati.
– Marianna Vallone –