Lo scorso 18 marzo la Corte d’Appello di Potenza ha confermato la sentenza di non luogo a procedere perchè il fatto non sussiste ovvero per non averlo commesso, emessa dal Tribunale di Lagonegro nel 2018 nei confronti di Rocco Barone, Raffaele Basso, Anna Morello, Mansueto Dessi, Maria Maglione e Menotti Garibaldi.
Al centro dell’indagine vi è la morte di Carlo Vitolo, un 40enne originario di Agropoli trovato senza vita nel reparto di Psichiatria dell’ospedale di Sant’Arsenio dove era stato ricoverato nel marzo 2016 a causa di un disturbo psicotico. L’uomo perse la vita in seguito ad un arresto cardiocircolatorio causato da un’intossicazione da farmaci.
Omicidio colposo in concorso l’ipotesi di reato per Barone, Basso, Morello, Dessi, Maglione e Garibaldi, unitamente ad altri 9 sanitari per cui si è proceduto con rito abbreviato che in primo grado ha portato alla condanna di due infermieri di Montesano sulla Marcellana e Sant’Arsenio a 6 mesi di reclusione con pena sospesa.
La Corte d’Appello, dunque, ha confermato per i primi 6 il non luogo a procedere già stabilito dai giudici di primo grado. Mentre nel prossimo mese di ottobre si terrà l’udienza del procedimento di appello a carico dei due infermieri condannati. Ricordiamo che, sempre nel giudizio di primo grado, furono assolti in 10 nei cui confronti il Procuratore Generale non presentò ricorso, quindi la loro vicenda giudiziaria si è conclusa subito dopo l’ultima udienza presso il Tribunale di Lagonegro.
– Chiara Di Miele –
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