Morì nel 2014 in un cantiere in via Allende, a Salerno, un operaio dell’Agro Nocerino-Sarnese dopo essere precipitato da un’impalcatura a causa di un malore.
A distanza di 10 anni, con accuse a vario titolo sono arrivate le condanne per i costruttori, il direttore dei lavori, il titolare della ditta che aveva commissionato i lavori e un Colonnello dei Carabinieri.
Come riporta “Il Mattino”, l’operaio morì per un’improvvisa trombosi coronarica e nonostante la patologia di cui soffriva, la stenosi coronarica, lavorava nel cantiere ed era salito sul ponteggio. Secondo la ricostruzione della Procura, le persone presenti nel cantiere avrebbero tentato di alterare la dinamica dell’incidente avvenuto il 2 dicembre del 2014 affermando che l’operaio era stato colto da un malore in un momento in cui non stava lavorando e che non si trovasse in realtà sull’impalcatura. La Procura, inoltre, ha sospettato che l’Ufficiale dei Carabinieri abbia taciuto agli inquirenti elementi importanti sulla dinamica dei fatti. Il Colonnello, infatti, secondo la ricostruzione dell’accaduto, pare si trovasse in un cantiere vicino poiché presidente della Cooperativa che stava realizzando alcuni alloggi ed affermando agli inquirenti la sua estraneità ai fatti abbia contribuito a inquinare le indagini, agevolando il costruttore che operava in subappalto anche nel cantiere confinante.
Dunque, i Giudici del Tribunale di Salerno della Prima seziona Penale hanno condannato rispettivamente i due costruttori a 3 anni e 6 mesi e a 2 anni e 6 mesi per omicidio colposo; a uno dei due inoltre, inoltre, sono state aggiunte anche una pena di 2 anni per aver ordinato di smontare l’impalcatura priva di protezioni da cui è precipitato l’operaio, modificando così lo stato dei luoghi del cantiere e di 1 anno per abuso edilizio. Quest’ultima pena è stata emessa anche per l’altro costruttore e per il direttore dei lavori e il titolare della ditta che aveva commissionato le costruzioni del complesso residenziale.
A processo è finito quindi anche il Colonnello dell’Arma dei Carabinieri per il quale è arrivata una sentenza di condanna a 3 anni e 6 mesi per aver omesso di riferire cosa fosse realmente accaduto nel cantiere al momento dell’infortunio mortale, quindi per omessa denuncia in qualità di Pubblico Ufficiale, anche se non in servizio in quel momento.
Tutte le motivazioni dei Giudici saranno vagliate dai legali degli imputati per un eventuale ricorso in Appello.