Si impenna il termometro sulla scena politica di Montesano a seguito della vicenda bilancio finita dinanzi al Tar.
Tutto parte lo scorso luglio in consiglio con il rendiconto finanziario 2015, punto urgente a seguito della diffida prefettizia ricevuta. In quella seduta vengono approvati, con voto contrario dell’opposizione, il bilancio di previsione finanziario e il Documento Unico di Programmazione. Alla base del no ci sono incongruenze e mancato rispetto dei termini. Il 31 Luglio viene votata la convalida degli argomenti dalla maggioranza. L’opposizione annuncia ricorso al Tar.
Parte lo scambio di accuse tramite manifesti: “A qualcuno della minoranza – accusa “Nuova Montesano” – è saltato per la testa il rischio di un Commissario a Montesano, paese che vive note vicende come Terna e Consac? Si poteva rischiare di andare contro la diffida prefettizia? Abbiamo fatto una scelta politica e amministrativa nell’interesse della comunità e ci assumiamo le responsabilità. E’ giusto che la cittadinanza sappia che questa lite giudiziaria sarà a carico delle casse comunali. Elezioni, uffici oberati da incombenze ministeriali e diffida hanno generato una situazione che richiedeva senso di responsabilità”.
Replica di Risveglio Civico: “Il ritardo è metodo di governo che caratterizza Nuova Montesano, tanto da aver provocato dissociazioni e fuoriuscite. In stile “questurino” hanno calpestato il diritto dei consiglieri di opposizione, con il pretesto della diffida, nascondendo ai cittadini che hanno ritardato l’approvazione. Hanno approvato il bilancio insensibili all’invito collaborativo, calpestando il nostro diritto a formulare proposte ed emendamenti. Per il ricorso i consiglieri hanno pagato di persona le relative spese. Mostrino la stessa passione civica e facciano altrettanto”.
– Claudia Monaco –