Nella notte tra domenica 13 e lunedì 14 settembre una 76enne di Monte San Giacomo viene ritrovata in casa, ferita alla testa, e successivamente ricoverata all’ospedale “San Luca” di Vallo della Lucania in prognosi riservata.
Stando ad una prima ricostruzione la donna potrebbe essere rimasta vittima di un incidente domestico, ma una seconda ipotesi non escluderebbe che la malcapitata possa essere stata aggredita da qualcuno che, in seguito, ha lasciato perdere ogni traccia di sè.
A distanza di una settimana, ad avallare la seconda ipotesi, giungono le parole lasciate a Facebook del parroco del paese don Agnello Forte. “Maria è una donna anziana di piccola statura, molto cordiale. Maria ha un grande senso dell’ospitalità, cosa rara oggi. – scrive don Agnello – Una sera qualcuno è entrato a casa sua e questa donna indifesa, come sono gli anziani, è stata colpita dalla crudeltà di un ‘rifiuto dell’intestino’ che ha le sembianze di una persona”. Don Agnello parla di una “crudeltà diabolica“, che “non ha nulla di umano“.
“Maria – scrive – è stata trovata, dopo poco, a casa sua, a terra massacrata, ridotta in fin di vita. Dai colpi subiti, ‘quello’ l’ha colpita con l’intento di ucciderla. Io sono stato a casa di Maria e ho visto i segni di quella crudeltà: non è accettabile, non è pensabile, non è il frutto di chi si dichiara ‘essere umano’!“.
Una crudeltà che, come continua a dire il parroco, “ha toccato il tessuto della nostra comunità di Monte San Giacomo: le cose non possono essere le stesse, siamo vulnerabili e indifesi. È stata colpita la pace, la serenità, il sentirsi protetti di un paese“.
Dopo le forti parole di don Agnello anche il sindaco Raffaele Accetta ha lasciato al popolo del social il suo pensiero riguardo a quanto accaduto alla povera anziana. “Sono anche io molto dispiaciuto e sopratutto preoccupato per quanto è accaduto a Maria. Condivido la riflessione di Don Agnello e colgo l’occasione per manifestare la mia vicinanza alla sua famiglia e rinnovare l’invito, fatto già nel passato sopratutto alle persone anziane, di collaborare, segnalando qualsiasi episodio che possa destare sospetti. La cordialità che ci contraddistingue, nel saper essere ospitali con tutti, vorremmo che fosse apprezzata, condivisa e non fraintesa, per la tranquillità e il vivere sano del nostro paese“.
– Chiara Di Miele –
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Un paese in cui chi sa non parla e NON riferisce all’ Autorità Giudiziaria viene definito, da tutti e da sempre, un paese in cui regna l’omertà. La MAFIA senza omertà non esiste. Se vince l’omertà non meravigliamoci se qualcuno dirà,prima o poi, che quel paese è “mafioso”, nonostante le pubbliche cerimonie che commemorano le vittime della MAFIA.