Condannato a due anni di reclusione per atti sessuali con minori un 66enne cilentano che tentò di abusare della figlia 14enne di una coppia di amici. E’ la decisione presa dal giudice del Tribunale di Vallo della Lucania, anche se la pubblica accusa aveva chiesto 9 anni di reclusione e che fosse riconosciuta la violenza sessuale nei confronti della minorenne che gli era stata affidata dai genitori.
Come si legge su “La Città di Salerno” la ragazzina, residente in Emilia Romagna e in vacanza nel Cilento, otto anni fa, nel mese di agosto, salì nell’auto dell’amico di famiglia. In quel momento iniziarono da parte dell’uomo, all’epoca dei fatti 58enne, le avances e i gesti molesti, dato che le toccò le gambe e le parti intime.
Poi, secondo il racconto della vittima, si recò con l’auto in un luogo isolato, si abbassò i pantaloni e le chiese di toccargli i genitali. La ragazzina non cedette alle richieste dell’uomo e, appena le fu possibile, raccontò tutto ad un agente della Polizia Penitenziaria.
In seguito i genitori hanno sporto denuncia ai Carabinieri e, dopo le indagini, nel 2016 vi è stata la richiesta di rinvio a giudizio. Soltanto nei giorni scorsi è terminato il processo di primo grado con la condanna a due anni di reclusione. I familiari della giovane si sono costituiti parte civile nel procedimento.