Minacciarono il sindaco di Agropoli, Adamo Coppola, a luglio del 2018: sono state confermate in Cassazione le condanne assegnate ai componenti del cosiddetto “clan degli zingari”, sgominato nel novembre del 2018 con il blitz “Faro” dei Carabinieri della locale Compagnia.
Come riporta il quotidiano “La Città di Salerno”, gli ermellini hanno ritenuto inammissibili i ricorsi presentati dai cinque imputati: pene confermate dunque per Enzo Cesarulo, 1 anno e 6 mesi, per il 30enne Vito Marotta, 1 anno, per il 32enne Vito Marotta, 10 mesi, per l’omonimo 39enne Vito Marotta e Antonio Dolce, 6 mesi ciascuno.
L’evento risale al 2018, quando gli imputati entrarono nell’ufficio del sindaco Coppola al Municipio forzando la porta dell’anticamera e pretendendo di parlargli. I membri del clan minacciarono il primo cittadino affinché trovasse dei posti di lavoro ad alcuni componenti del gruppo. Coppola si rifiutò di parlare con loro, così i quattro scardinarono la porta e gli comunicarono di voler rinunciare ai contributi già ottenuti in cambio di almeno 8-9 posti di lavoro fissi. In caso contrario il gruppo, secondo quanto denunciato dal sindaco, si sarebbe regolato di conseguenza. Successivamente con il blitz dei Carabinieri furono eseguite 25 misure cautelari.
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